FAO: gli artisti Anna Di Fusco e Alfredo Macchi aiutano a capirne la mission

06-11-2018 06:42 -

GD - Roma, 6 nov. 18 - Usare l'arte per parlare di problematiche ambientali e sèiegare la mission della FAO di trasformare le condizioni attuali. La FAO Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura attraverso l'arte contemporanea ha così voluto mettere in evidenza la correlazione artistica e possibilista su temi molto cari agli artisti e propone un viaggio fatto di speranza attraverso le opere pittoriche di Anna Di Fusco e le fotografie di Alfredo Macchi. Quest’ultimo cristallizza il focus del problema dando poetica allo scatto mai banale: indaga e resta neutrale. Da parte sua Anna Di Fusco ricerca attraverso il suo sguardo creativo creando movimenti di assenza e presenza, sul perdere e poi ritrovare per condurre i fruitori verso la possibilità di ritrovare il valore della terra.
Il lavoro della FAO gode di una limitata conoscenza da parte del pubblico. Al limite è un argomento che viene ricordato una volta all'anno. Ecco perché durante la ricorrenza della “Giornata Mondiale contro la Desertificazione” l’organizzazione dell’ONU ha voluto portare le foto e dipinti che rappresentano la situazione reale per dare la possibilità ad un pubblico più ampio di comprendere come sia urgente investire nella terra.
Con i confini e le identità in perenne transazione, la memoria torna ad essere un riferimento molto importante. L'intreccio tra passato e presente viene rielaborato in linguaggio facile, ma mai iconoclastico. Gli scatti di Alfredo Macchi sono di un recente passato e l'arte pittorica materica di Anna Di Fusco è senza un tempo definito.
Il tema è “integrare” e osservare: a tal proposito a FAO attraverso campagne di sensibilizzazione lavora sui territori e combatte le sue battaglie ottenendo buoni risultati. Si è così inteso rendere tangibili non solo le esperienze emozionali che l'arte sa regalarci, ma anche le esperienze scientifiche che trovano attuazione in molti posti remoti della terra.
Rendere concreti i progetti della FAO vuol dire osservare e “fotografare” il problema, elaborare dei cambiamenti fattivi che siano accettabili per la sopravvivenza umana.
Cosi si utilizzata la comunicazione grafica dei gesti creativi omaggiando l'artista di fama mondiale Saul Bass con una sua frase storica, piena di aderenza del lavoro della FAO declinato in sfumature diverse “Il design è pensiero reso visibile”.
Ecco il senso delle opere che sono state esposte da Anna Di Fusco in occasione della “Giornata Mondiale contro la Desertificazione.”
“Sahariana”: è un'interazione tra realtà, sensibilità e creatività, l'artista usa espressione e oggettificazione. Questo lavoro non è solo una traccia di terra che circonda il mondo più piccolo, ma ci induce ad acquisire una testimonianza di un particolare momento: infatti l'artista condivide la sua storia.
“Oasi”: i colori sono scelti con cura, così come il modo in cui applica la tempera alla tela. Ogni gesto ha un significato che puoi leggere. Luce e acqua si uniscono per generare vita e modificare il nostro punto di vista. Crea una strada che unisce e non separa. A meno che non decidiamo di farlo.
“Rinascita verde”: qui la trasformazione passa in un dolore emotivo e reale, mentre la terra trasformata in un verde lussureggiante apre la porta a piccole bolle. La bolla è la nostra terra e su quella terra tutto è possibile. Può essere vuoto o pieno, ma solo chi lo guarda può interpretarlo. La rinascita può essere un nuovo percorso per creare, investire in noi stessi e anche nella terra!
“Artico”: la riflessione è importante: non possiamo vedere qualcosa e poi immediatamente dimenticarlo. L'artista è esplicito nel segnalarci un pericoloso pericolo - un pericolo che l'uomo deve vedere e ricordare così da poter provare a cambiare. Il colore non è mai ben definito. Il colore si increspa sulla tela quasi a indicare una grande urgenza per l'umanità, non dobbiamo mai abbassare la nostra attenzione.
“La vita in verde”: la vita non è mai stata data per scontata. Né è la capacità di sopravvivere in luoghi difficili, di adattarsi e trovare il tuo posto rendendolo migliore "se posso immaginarlo, posso anche farlo". Qui, questa possibilità è espressa su tela.
"Il valore intrinseco": Quando parliamo di problemi ambientali, dobbiamo trovare una soluzione e trasformare la situazione attuale per migliorarla .
Anna Di Fusco ci interroga creando movimenti di assenza e presenza, perdendo e poi ritrovando. Vuole guidarci verso la possibilità di riscoprire il valore della terra.
La FAO ha così voluto rendere tangibili non solo le esperienze emotive che l'arte può darci, ma anche comunicare tutte le esperienze scientifiche che possono verificarsi in molti luoghi remoti sulla Terra.
Rendere concreti i progetti della FAO significa osservare e "fotografare" il problema trasformando i luoghi vitali per l'abitazione umana.



Fonte: Redazione