Ambasciata di Bielorussia a Roma commemora 75° anniversario dello sterminio del ghetto di Minsk

31-10-2018 15:12 -

GD - Roma, 31 ott. 18 - Per commemorare il 75° anniversario dello sterminio del ghetto di Minsk, l’ambasciata della Repubblica di Bielorussia in Italia, con la collaborazione dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Fondazione Museo della Shoah, ha promosso una mostra fotografica "Il ghetto di Minsk, la morte della speranza", che sarà inaugurata martedì 13 novembre alle ore 18.00, nella Casina dei Vallati -Via del Portico d'Ottavia 29.
Il ghetto di Minsk (20 luglio 1941 - 21 ottobre 1943) fu uno dei più grandi in Europa per numero di detenuti e il secondo più grande nel territorio occupato dell'ex Unione Sovietica, al suo interno vennero introdotti oltre 100.000 ebrei. I prigionieri non provenivano solo dalla Bielorussia, ma anche dalla Germania, dall’Austria, dalla Boemia e dalla Polonia. Solo tra il 2-3% dei detenuti riuscirono a fuggire.
Ci furono almeno sette grandi massacri nel ghetto di Minsk, organizzati dai nazisti tra il 1941 e il 1943. Alla fine del 1942, vennero uccisi oltre 90.000 ebrei. A partire dall'agosto del 1943, ne furono massacrati circa 20.000, la maggior parte dei quali persero la vita nei Gaswagen che si dirigevano verso il campo di sterminio di Trostenets, per poi essere seppelliti o cremati lì. Tra il 21 e il 23 ottobre 1943, i nazisti misero in atto la liquidazione del ghetto ed uccisero tutti coloro che erano ancora in vita.
La resistenza ebraica presente in Bielorussia durante la Seconda Guerra Mondiale era composta da organizzazioni clandestine diramate in oltre 80 ghetti. Fin dai primi giorni di esistenza del ghetto di Minsk, furono attive 22 organizzazioni clandestine guidate da Isai Kasinets, Mikhail Gebelev, Girsh Smoliar e Matvei Pruslin. La loro opera riunì oltre 300 aderenti al cosiddetto "podpolye" (movimento di resistenza civica). Questi resistenti organizzarono atti di sabotaggio nelle imprese e nelle stazioni ferroviarie tedesche, aiutarono 5.000 persone a fuggire dal ghetto, divennero membri delle unità partigiane, raccolsero armi e medicinali per i partigiani, stamparono e distribuirono stampa clandestina. Tra le sette e le dieci unità partigiane erano composte da ex prigionieri del ghetto di Minsk. Nessun altro paese europeo ha conosciuto un movimento di resistenza ebraica di tale portata durante la Seconda Guerra Mondiale.
Ci sono oltre 900 Giusti tra le nazioni riconosciuti che vissero in Bielorussia, che rischiarono la loro vita per salvare gli ebrei dai massacri nazisti.
La Bielorussia onora la memoria degli ebrei uccisi durante la Seconda Guerra Mondiale e, in particolare, nel ghetto di Minsk. Numerosi eventi commemorativi si svolgono in Bielorussia e all'estero in occasione del tragico anniversario, tra cui la commemorazione presso il memoriale di Yama per le vittime del genocidio nazista.


Fonte: Redazione