Giudizio molto severo dall’Austria sui “giocatori d’azzardo” dell’Italia

29-10-2018 19:01 -

GD - Vienna, 29 ott. 18 - Dal Blog Austria Vicina - Mai l’Italia si era trovata così isolata sul piano internazionale come in questi giorni. Non una sola voce si è levata in difesa del Belpaese e della sua manovra di bilancio, nemmeno dai Paesi “amici” del suo governo. Anche i partiti populisti europei sono rimasti zitti o, se hanno parlato, come la leader di Alternative für Deutschland (AfD), lo hanno fatto per bocciare i nostri conti in deficit e per dire che “i tedeschi non pagheranno i debiti degli italiani”.
Anche gli “amici” austriaci di Salvini, quelli dell’Fpö, non hanno ancora fatto sapere come la pensano. Ma vi hanno provveduto i loro alleati di governo, quelli del Partito popolare (Övp).
Già la settimana scorsa abbiamo sentito le parole dure del cancelliere Sebastian Kurz, cui ieri si sono aggiunte quelle del ministro delle Finanze, Hartwig Löger. Lo ha fatto in una intervista alla “Kleine Zeitung”, il giornale più diffuso in Carinzia e Stiria. Sono i due Länder più vicini all’Italia e con cui i nostri imprenditori hanno maggiori rapporti. Lo stesso vale per i politici, che collaborano con queste due regioni nell’ambito dell’Euroregione “Senza confini” e della comunità di Alpe Adria. Sia ai primi che ai secondi potrebbe far comodo sapere che idea si stanno facendo di noi oltre quel confine.
A porre le domande è stato Thomas Götz, capo della redazione viennese del giornale e in passato per lunghi anni corrispondente da Roma e per questo un buon conoscitore della politica italiana. Alla sua prima domanda sul rischio Italia, Löger ha così risposto: “Ciò che accade in Italia è pericoloso, perché il nuovo indebitamento previsto rende incerti i mercati e fa crescere i costi di rifinanziamento del Paese. Mostra anche che le promesse elettorali populiste sono certamente popolari, ma procurano nel loro insieme un grave danno al Paese, se le misure non sono ragionevoli da un punto di vista politico ed economico”.
Un nuovo caso Grecia?, chiede l’intervistatore. “Come in Grecia, si vede dove si va a finire e come si diventi rapidamente dipendenti dai creditori. Le conseguenze sono per lo più l’avvio di un insieme di riforme, con lo scopo di rimediare a queste misure. L’abbaglio populista causato dai politici si risolve sempre a spese dei cittadini e della sicurezza delle prossime generazioni. In Italia ci si sta avviando in questa direzione”.
C’è però una diversità di trattamento per l’Italia: le si chiede di rispettare i trattati dell’Ue, che invece altri Paesi in passato, come la Germania e la Francia, avevano violato. “La situazione dell’Italia e della Grecia non è paragonabile con quella di altri Paesi che hanno violato le stesse regole. Dipende anche dalle dimensioni. L’Italia ha un debito pari al 130% del suo Pil, 2,3 miliardi di euro. Un provocatorio peggioramento di questo debito crea una condizione diversa rispetto a quella dei Paesi citati”.
A questo punto il giornalista chiede a Löger quali consigli vorrebbe dare al ministro italiano delle Finanze. “Sarebbe presuntuoso dare consigli a Giovanni Tria. Io lo avevo conosciuto fino a poche settimane fa come un esperto molto costruttivo e concreto ed è stato irritante dover prendere atto che all’improvviso non poteva più mantenere la sua posizione per un bilancio ragionevole. Probabilmente è stato messo sotto pressione. Nei colloqui si vedrà se ci può essere per l’Italia una via d’uscita ragionevole. Ma al momento ne siamo molto lontani, considerando il comportamento dei politici italiani”.
Il ministro Löger non esprime giudizi sui governanti italiani, limitandosi a definirli populisti. Ma un giudizio più esplicito viene dal direttore della “Kleine Zeitung”, Hubert Patterer, che li definisce senza mezzi termini “giocatori d’azzardo”. Al governo Salvini-Di Maio Patterer ha dedicato il suo articolo di fondo nell’edizione domenicale del suo giornale, quella più letta. Ne riportiamo i passaggi salienti.
“L’Italia, nostra vicina, si è irrigidita sul ciglio del precipizio nella spazzatura. E questo ci mette a disagio, perché dal tempo di Goethe l’Italia è per noi il Paese della nostalgia e la casa del bello, della leggerezza, della sensualità. Spazzatura e ‘Bella Italia’ (in italiano nel testo originale, nda) difficilmente stanno insieme. È il marchio di infamia o soltanto una brutta parola delle agenzie di rating? Sono ritornate le agenzie di rating come uccelli del malaugurio, per pronunciare profezie che si auto-avverano? Credere in questo sarebbe un autoinganno. Esse dicono soltanto ciò che è e ciò che sarà”.
“Il termine spazzatura si usa quando un Paese è talmente indebitato, che può sopravvivere soltanto se gli interessi sono bassi. Ogni crescita del fardello degli interessi conduce a un acuto pericolo di infarto. Gli interessi non salgono perché gli investitori sono cattivi, ma perché il pericolo a cui vanno incontro, come prestatori di denaro, cresce drasticamente. Soprattutto se poi il debitore continua allegramente ad accumulare debiti, nella speranza ignobile che quelli che lui vilipende allargheranno l’ombrello protettivo”.
“È proprio ciò che fa questa coalizione da sagra tra la Lega e i 5 Stelle. Il Paese è ora già come una torre pendente. Ha un tasso di indebitamento del 130% del Pil. I bilanci delle banche italiane presentano crediti per 360 miliardi. Indipendente da ciò, i populisti continuano a far scorrere latte e miele. Alla bocciatura del bilancio da parte della Commissione europea reagiscono con retorica chauvinista e perfida. Sospingono i cittadini a essere solidali contro l’oscuro, alieno potere di Bruxelles… “
“Il conflitto con l’Italia, uno degli Stati fondatori, precipita l’Ue in un dilemma. Se esercita una eccessiva pressione su Roma, rafforza i partiti sovranisti proprio alla vigilia delle elezioni europee. Se accoglie le richieste dei provocatori, agisce contro il suo regolamento e quindi contro se stessa. Può sperare ora soltanto nell’effetto di addomesticamento dei mercati”.
“I casinisti (della Lega e dei 5 Stelle, nda) conoscono il potenziale ricattatorio del loro azzardo. Conoscono la grandezza e il peso dell’Italia. Una Grecia moltiplicata per dieci: la carica esplosiva è a loro nota. Conferisce loro un potere, che si potrebbe definire diabolico. I sovranisti danno a intendere di agire in nome del popolo e di essere in obbligo soltanto nei suoi confronti. È pura demagogia. Il popolo, divenuto seducibile per rabbia ed esasperazione per ciò che il Paese è diventato, sarà chiamato a pagare il conto, se un girono arriverà la grande botta, che i populisti mettono in conto. Avrà la forza di mandare all’aria l’unione monetaria e con essa l’intera struttura dell’Ue”.

di Marco Di Blas

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Fonte: Austria Vicina Blog