AICE: il commercio internazionale leva di sviluppo, no a politiche protezionistiche

29-10-2018 16:07 -

GD - Milano, 29 ott. 18 - “Un miliardo di euro di export supporta in Europa 14 mila posti di lavoro. Sono più di 30 milioni i posti di lavoro in Europa che dipendono dall’export. Ecco perché riteniamo che il commercio internazionale sia una delle più efficaci leve di sviluppo e crescita economica”. Lo ha detto Claudio Rotti, presidente di AICE, l’Associazione italiana commercio estero Confcommercio, rivolgendo un messaggio chiaro di valorizzazione del ruolo centrale dell’Europa nella definizione degli equilibri commerciali mondiali in occasione dell’assemblea pubblica dell’Associazione svoltasi in Confcommercio Milano con il tema “Tra protezionismo e globalizzazione: il commercio internazionale è ancora leva di sviluppo?”.
All’assemblea di AICE è intervenuto il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, il quale ha affermato che “AICE ha quasi raddoppiato le aziende associate e oggi il 30% dei soci è un produttore che trova qui un punto di riferimento e di sviluppo per il commercio estero”.
“Protezionismo e libero scambio: la visione della società civile europea” è stato l’approfondimento del “keynote speech” di Luca Jahier, presidente CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo), mentre Alessia Mosca, parlamentare europeo, componente della Commissione Commercio Internazionale, autrice del libro “Tutto un altro mondo”, ha preso in esame come sia possibile “governare” la globalizzazione attraverso una liberalizzazione regolamentata degli scambi commerciali
Interventi all’assemblea pubblica di AICE in Confcommercio Milano anche da parte del vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala, che ha la delega all'export e internazionalizzazione, e dell’assessore del Comune di Milano Cristina Tajani, competente per le Politiche del Lavoro, Attività Produttive, Commercio e Risorse Umane.
Milano, ha ricordato Rotti “si è rivelata un caso di grande successo in termini di accresciuta visibilità internazionale”. La promozione del brand Milano: attrazione di investimenti esteri, turisti, studenti stranieri, ma anche la promozione all’estero delle eccellenze imprenditoriali della città “può e deve essere un volano di sviluppo e di creazione di ricchezza non solo per il territorio, ma per l’intero Paese”, ha sottolineato Rotti.
L’interscambio dell’Italia con il resto del mondo ha sfiorato (dato 2017) gli 850 miliardi di euro con un saldo positivo di circa 47 miliardi; l’export italiano è cresciuto del 7,5% rispetto al precedente anno. Il momento del commercio internazionale ora non è certo facile: il concetto di libero scambio di merci e servizi quale principio guida nelle politiche commerciali – rileva AICE – è spesso disatteso. Questo 2018 verrà ricordato anche per l’inizio della “Guerra dei dazi” e molte sono le incognite politico-economiche, dalla Brexit alle elezioni europee, che possono influenzare l’andamento degli scambi commerciali.
Secondo Rotti “l'AICE sostiene la strategia europea a favore di un commercio libero, fluido, semplice e regolamentato. E’ essenziale, a nostro avviso, non cedere al protezionismo, ma continuare a lavorare affinché vengano ridotte ulteriormente le barriere di accesso al mercato liberando sempre di più l’interscambio di beni e servizi, seppur in un contesto di regole chiare, certezza del diritto e trasparenza, rimozione di burocrazia e ostacoli tecnici. Gli accordi di libero scambio di ‘nuova generazione’ che l’Unione Europea ha siglato negli ultimi tempi con diversi Paesi terzi contengono capitoli dedicati allo sviluppo sostenibile, alla tutela dell’ambiente e dei lavoratori, al commercio equo e solidale, alle piccole medie imprese ed alla lotta alla corruzione”.
Il CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), siglato col Canada un anno fa, ha ricordato il presidente di AICE, “ha già portato ad un incremento dell’export italiano del 7% con punte del 35% per alcuni prodotti alimentari. L’accordo di libero scambio con la Corea del Sud, entrato in vigore nel 2011, ha fatto aumentare l’export europeo del 55% in tre anni, portando l’Europa in surplus commerciale da una situazione di deficit. L’accordo con il Giappone, che speriamo possa entrare in vigore nella prima metà del 2019, procurerà un risparmio annuale di 1 miliardo di euro per le imprese europee esportatrici grazie alla drastica riduzione dei dazi doganali”.
L’AICE Associazione italiana commercio estero aderente a Confcommercio ha sede in Confcommercio Milano. In essa sono presenti produttori, esportatori, importatori, distributori, trader, buyer, aziende di export management, istituti bancari e società che offrono servizi complementari all’attività di commercio internazionale con una copertura globale dei mercati esteri e dei settori merceologici. Dalla Lombardia proviene il 70% delle 750 aziende associate, ma negli ultimi anni vi è una maggiore distribuzione sul territorio nazionale. In media vengono erogate ogni anno più di 1.400 consulenze su tematiche tecniche, organizzati più di 40 appuntamenti tra seminari, corsi, convegni, workshop (con oltre 3.000 presenze) e forniti servizi personalizzati di ricerca di potenziali partner all’estero per 150 aziende associate.
Dal 5 al 10 novembre AICE partecipa alla China International Import Expo a Shanghai.


Fonte: Redazione