Premio Aspen Italia 2018 a progetto italo-americano di ricerca sui cristalli

27-10-2018 11:10 -

GD - Roma, 27 ott. 18 - Una ricerca sui nuovi quasi cristalli in natura si è aggiudicata il premio Aspen Institute Italia 2018 per la collaborazione e la ricerca scientifica tra Italia e Stati Uniti. La ricerca "The quest for forbidden crystal" ha dimostrato ampie possibilità di estendere i risultati i risultati di questo nuovo campo ad altra ambiti scientifici e a inedite applicazioni industriali. Nel corso dell'evento di premiazione si è anche svolto un dibattito su "Formazione, ricerca, trasferimento tecnologico: scienza e industria per una partnership transatlantica"cui hanno partecipato Marco Bussetti, ministro dell'Istruzione; il presidente del CNR, Massimo Inguscio, i vice presidenti dell'Aspen, Gianfelice Rocca e Lucio Stanca.
La ricerca vincitrice è stata realizzata dalla collaborazione fra due scienziati Luca Bindi e Paul J. Steinhardt. "E' sempre un piacere vedere i riconoscimenti che i ricercatori italiani ricevono all'estero. Ciò dimostra l'alta livello del nostro sistema di istruzione. Questi ragazzi", ha detto il ministro Bussetti durante il suo intervento, "rappresentano in modo eccellente lo spirito della nostra Penisola. Vorrei gettare la retorica dei cervelli in fuga. Il problema non è che i nostri ragazzi vanno all'estero per fare nuove esperienze ma che l'Italia evidentemente non è abbastanza attrattiva per il loro ritorno. Su questo dobbiamo investire, e ciò significa credere nel futuro del nostro Paese".
I cristalli seguono leggi di simmetria dettate dalla matematica e conosciute da tempo. Circa una trentina di anni fa, tuttavia, è stata ipotizzata l'esistenza di un altro 'tipò di materiali, una via di mezzo tra lo stato cristallino e lo stato vetroso.Tali materiali, chiamati cristalli proibiti o quasi cristalli, sono oggi prodotti in laboratorio comunemente. Il lavoro portato a termine dai due scienziati descrive la ricerca di un quasicristallo naturale, iniziata nella collezione mineralogica del museo di Storia Naturale dell'università di Firenze, dove fu individuato un reperto nel 2009.
Dubbi scientifici sull'autenticità di questo esemplare hanno dato impulso a una spedizione sul campo da parte di un team italo-russo-americano, nell'estremo est della Siberia, dove il minerale di Firenze era stato raccolto. La spedizione ha recuperato altri esemplari del minerale, con una sorpresa: l'analisi ha dimostrato la loro origine extraterrestre. I minerali sono frammenti di un meteorite ed indicano che i quasicristalli si sono formati nello spazio e non sulla Terra. Studi futuri su come si siano formati questi quasicristalli potrebbero, quindi, produrre nuove informazioni sulle condizioni del sistema solare primordiale e sulla formazione dei pianeti. Essendo relativamente bassi conduttori di calore e di elettricità, i quasicristalli presentano interessanti proprietà che aprono significative prospettive al loro utilizzo industriale. Già attualmente queste proprietà sono applicate al campo dei rivestimenti, quali pellicole antiaderenti in pentole o lamette da barba, o in campo militare (vernici composite) per diminuire la rilevabilità ai radar.


Fonte: Redazione