Migranti: l’incredibile e latitante coerenza della Francia

12-05-2023 10:54 -

GD - Roma, 12 mag. 23 - La cohérence française fait défault. Gli esponenti del movimento francese “En Marche” di Emmanuel Macron insistono e continuano ad attaccare l'Italia e il suo Governo accusando di essere crudeli contro i migranti che tentano di arrivare. Alle affermazioni di principio francesi non seguono mai azioni concrete che possano consentire loro di puntare minacciosamente il dito contro l'Italia. Infatti non è che la Francia abbia detto, come disse nostro Signore: “poiché gli italiani sono crudeli, lasciate che i migranti vengano a noi”. Anzi, hanno ben blindato il confine con l'Italia per evitare che anche un solo migrante possa arrivare in Francia dall'Italia. Al punto di congelare con l'Italia il Trattato di Schengen, nel complice silenzio dell'UE.
Questo ormai è evidente e noto non solo agli italiani, ma anche ai vertici dell'Unione Europea e alla Commissione che, a più riprese, hanno dovuto ammettere che l'Italia sta facendo il possibile per gestire il fenomeno migratorio che si riversa sulle coste meridionali italiane e che in questa contingenza, l'Italia non è stata supportata a sufficienza dagli altri Paesi dell'Unione Europea.
Fin qui quello che tutti sanno seguendo i telegiornali e leggendo le notizie. Quello che invece sanno veramente in pochi in Italia e in Europa è che la Francia di Emmanuel Macron, del partito “En Marche”, di cui fanno parte quegli esponenti politici che in questi giorni hanno attaccato l'Italia per la gestione dei migranti, è lo stesso Paese ex (forse) coloniale che mantiene il possesso dei Territoire d'outre-mer, che sono a tutti gli effetti “territorio francese”, quindi fanno parte dell'Unione Europea.
Cosa accade in questi Territoire d'outre-mer, dove i cittadini sono francesi? Succede che alcune di queste isole e territori che si trovano in mari lontani, come ad esempio l'isola di La Réunion situata a est di Madagascar e soprattutto l'isola di La Mayotte, situata a nord del Madagascar nell'Oceano Indiano, come succede per l'isola italiana di Lampedusa, sono prese d'assedio dai migranti che cercano in tutti i modi di mettere piede in “Europa”, perché riuscendo a sbarcare su quelle isole sono di fatto entrati nell'Area Europea.
E cosa fanno i francesi a La Mayotte? Accolgono i migranti a braccia aperte, preparano per loro le stanze degli hotel dove accoglierli? Su queste isole, le autorità francesi hanno adottato diverse misure per impedire l'arrivo dei migranti clandestini, tra cui la costruzione di una barriera elettrificata lungo la frontiera tra la Mayotte e le Comore, il potenziamento dei controlli alle frontiere e l'incremento dei pattugliamenti navali per il respingimento in mare dei migranti. È per questo ci sono state critiche da parte di organizzazioni internazionali per i diritti umani riguardo alle condizioni in cui vivono i migranti giunti sull'isola e le misure restrittive adottate per controllare l'immigrazione clandestina.
I francesi che, malgrado tutte le misure di respingimento poste in essere, non sono riusciti a risolvere il problema dell'immigrazione illegale e della sovrappopolazione delle isole, hanno più volte dichiarato che non possono più accogliere immigrati economici. Quindi i migranti che tentano di entrare clandestinamente nell'isola, in cerca di lavoro e di una vita migliore, rappresentano un problema per le autorità locali delle isole e per la Francia un problema irrisolto. La situazione rimane complessa e continua a richiedere l'attenzione delle autorità locali e internazionali.
Cosa fanno gli esponenti francesi del partito di Emmanuel Macron? Adottano le tecniche di comunicazione note come "Distracting Attention" che significa letteralmente "distogliere l'attenzione", ovvero far sì che la persona o le persone si concentrino su qualcosa di diverso da ciò che stava attirando la loro attenzione distogliendoli così dagli incoerenti comportamenti francesi.
Così in Europa e soprattutto in Francia si fa ben attenzione a non parlare mai dei problemi dovuti all'immigrazione clandestina nei Territoire d'outre-mer, né delle reti elettrificate erette per impedire lo sbarco sulle isole, né dei respingimenti in mare dove molto probabilmente succedono anche incidenti gravi.
De invece iene più comodo e utile parlare dei “cugini” italiani sporchi e cattivi che non sono pronti ad accogliere a braccia aperte e soprattutto a tenersi tutti i migranti economici che arrivano clandestinamente dal Mediterraneo è lungo la rotta balcanica.
Peccato che i politici nazionali non trovino il tempo per sollevare nelle opportune sedi internazionali le domande che si dovrebbero porre per lo scempio che avviene tutti i giorni nei Territoire d'outre-mer.

Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale



Fonte: Ciro Maddaloni