EU: distanza tra politica e vita reale, il riconoscimento facciale

10-05-2023 17:38 -

GD - Roma, 10 mag. 23 - Per convenzione siamo abituati a considerare la politica al servizio dei cittadini. Spesso guardiamo ai nostri rappresentanti politici come a quei paladini che lottano per perorare le nostre richieste e difendere i nostri diritti. Negli ultimi anni questa considerazione dei politici in Italia è scemata e di molto, ma persiste ancora qualche forma di riverenza verso l’Europa, che come entità superiore ci tutela dalle birichinate dei politici nostrani. Eppure negli ultimi anni anche l’aurea europea si è offuscata proprio perché anche in Europa comincia ad essere difficile capire se il Parlamento Europeo, la Commissione ed il Consiglio, la Banca Centrale Europea stiano veramente lavorando per migliorare la vita dei cittadini.
Un esempio sta andando in onda in questi giorni: giovedì 11 maggio il Parlamento Europeo voterà, tra le tante proposte, quella che mira a vietare la scansione biometrica del volto delle persone in tempo reale. Si tratta di uno dei 12 cosiddetti “emendamenti di compromesso”, sopravvissuti agli oltre 3.000 emendamenti presentati dai Parlamentari Europei e che riguardano le nuove tecnologie basate sullo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. Fonti interne del PE affermano che questo è l'unico emendamento che non dovrebbe passare in commissione giovedì. Ma siamo sicuri di proteggere così la nostra privacy o proteggiamo i nostri pregiudizi, le nostre paure e la nostra difficoltà a capire lo sviluppo tecnologico e le sue immense potenzialità?
La cosa più strana è che quelle persone, quegli europarlamentari, che sono contrari all’utilizzazione in luoghi strategici, quali stazioni, aeroporti e altre zone ad alta affluenza di pubblico, delle videocamere per il riconoscimento facciale in tempo reale , pubblichino su Facebook ogni minuto della loro vita. Pubblicano quello che fanno e quello che pensano. Tutto.
A differenza di questi europarlamentari, molti cittadini europei reclamano più sicurezza e più protezione delle loro proprietà e, infine, della loro sicurezza personale. Troppe persone, soprattutto molte signore, oggigiorno si astengono la sera ad uscire da sole, perché temono per la loro incolumità. È accettabile tutto questo? Senza considerare la minaccia del terrorismo.
La realtà è che abbiamo bisogno di più sicurezza nelle nostre città, abbiamo bisogno di più sicurezza nelle metropolitane, sui treni e sugli autobus. E proprio perché abbiamo bisogno di più sicurezza, non possiamo da un lato rivendicare la privacy anche nei luoghi pubblici e affollati, mentre allo stesso tempo pubblichiamo la nostra vita in diretta sui social media.
Per queste ragioni gli europarlamentari dovrebbero guardare con maggiore consapevolezza alla realtà e mettere da parte i pregiudizi in merito alla difesa della privacy.
Ci aspettiamo dal Parlamento Europeo che vengano prese tutte quelle decisioni che sono importanti per la vita dei cittadini europei, per la nostra vita e la nostra sicurezza.

Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale


Fonte: Ciro Maddaloni