Diplomacy 2018: l’ambasciatore cinese Ruiyu “chiama” l’Italia per cooperazione digitale

25-10-2018 23:54 -

GD - Roma, 25 ott. 18 - È la qualità, dopo anni in cui si è preoccupata soprattutto della quantità, l’obiettivo cui mira per il proprio sviluppo economico la Cina. E qualità, oggi, vuol dire soprattutto sviluppo digitale. Lo ha detto l’ambasciatore cinese in Italia, Li Ruiyu, che ha invitato il Governo e le aziende italiani a collaborare con la Cina “sempre più strettamente” in tutti i campi - dal digitale al turismo, alla formazione - e ad approfittare della prossima fiera internazionale dell’import-export che si svolgerà in novembre a Shangai. Un’occasione di incontro che, per Pechino, deve servire non tanto per sostenere le esportazioni cinesi quanto, per la prima volta, “per ampliare le esportazioni del resto del mondo verso la Cina” ed intensificare la cooperazione tra la Cina e le altre grandi economie.
“Speriamo che l’Italia sia pronta ad approfittarne”, ha aggiunto il diplomatico aprendo il convegno sulla ”Cooperazione digitale tra l’Italia" e la Cina svoltosi nella sede dell’ambasciata nell’ambito del Festival della Diplomazia.
Le aziende di “moltissimi Paesi si sono già iscritte” e l’Italia, ha affermato ancora l’ambasciatore, “è al secondo posto dopo la Germania”. All’evento di Shangai sarà presente a capo di una folta delegazione il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio, che - come anche il ministro Giovanni Tria - ha da poco visitato la Cina, “ed è possibile che vengano firmati accordi”.
I cinesi apprezzano molto prodotti come il vino (anche se con il 25% del mercato cinese l’Italia è seconda dietro alla Francia) e l’olio italiani, ma anche l’arredamento Made in Italy, le cui importazioni crescono del 20% l’anno ed altri beni di lusso.
L’ambasciatore Ruiyu ha constatato con piacere la crescita dell’interscambio e della cooperazione tra l’Italia e la Cina ed ha elencato vari settori nei quali le relazioni bilaterali possono diventare ancora più stretta. Al primo posto, favorita anche da una “spiccata complementarietà”, c’è la realizzazione della “via della seta digitale”.
Al secondo posto c'è lo sviluppo dell’e-Commerce, che può permettere alle aziende di qualità italiane di raggiungere un mercato immenso: la Cina è infatti ormai la seconda economia digitale del mondo, con oltre 800 milioni di internauti, in forte crescita.
Il turismo è al terzo posto e l’ambasciatore Riuyu ha invitato gli italiani a “realizzare nuovi servizi digitali, perché in Cina col telefonino si fa tutto”.
Attualmente i cinesi che visitano l’Italia sono un milione e mezzo l’anno, ma possono crescere perché “l’Italia è il Paese che i nostri turisti amano di più”.
Al quarto posto il diplomatico cinese ha indicato la formazione, soprattutto nel settore digitale, grazie all’avvio di una intensa collaborazione tra università.


Fonte: Carlo Rebecchi