Ambascita di Argentina: mostra a Roma dedicata a "Eugenio Zanetti: Pellegrini nel tempo"

25-10-2018 13:08 -

GD - Roma, 25 ott. 18 - L'Ambasciata d'Argentina in Italia ha dato il suo autorevole patrocinio alla mostra dedicata all'artista argentino Eugenio Zanetti, intitolata "Eugenio Zanetti: Pellegrini nel tempo", che sarà inaugurata domenica 4 novembre 2018, alle ore 18,30, alla "Tibaldi Arte Contemporanea" in Via Panfilo Castaldi,18 (Trastevere) a Roma. La mostra resterà aperta sino all'8 dicembre. La rassegna è a cura di Massimo Scaringella.
Eugenio Zanetti è uno dei creativi argentini più noti a livello internazionale. La sua poliedrica attività artistica va dalla direzione di cinema, opera e teatro, alla scenografia, all’illustrazione, alla pittura. La sua famosa e vasta carriera abbraccia cinque decenni, con oltre 60 produzioni cinematografiche e teatrali al suo attivo, in Argentina, Europa e Stati Uniti. Cominciando la sua carriera lavorando con Pier Paolo Pasolini nella Medea che ha marcato profondamente la sua carriera artistica e all’assegnazione dell’Oscar per la migliore scenografia nel 1996.
Nella sua prima mostra assoluta in Italia l’argentino Eugenio Zanetti presenterà con il tirolo “Pellegrini nel tempo” un ciclo dei suoi ultimi lavori pittorici alcuni provenienti dalla sua ultima mostra in Siviglia e altri prodotti appositamente per questa mostra a Roma mostrandoci un altro aspetto della sua carriera artistica.
Severi, materici ed esteticamente ricercati, i lavori di Eugenio Zanetti sono intimi commenti sulla realtà della condizione umana, costruiti con la sapiente conoscenza non solo del fluire della storia dell’arte ma con un evidente ritmo musicale, sorta di codice per esprimere il suo modo di vedere e intendere il “fare arte”. Kant diceva: l’artista fa perché deve, non perché sa – e l’artista ha una enorme responsabilità, che è quella di trasformare la nostra visione a noi spettatori fino ad incorporarla, giorno dopo giorno. Molte opere cercano di rappresentare un atteggiamento e non semplicemente un ritratto, altre senza dubbio si sviluppano intorno a una storia, ma sempre instaurando una nuova relazione fra loro e quello di chi guarda. In essa, l’artista cerca d’innestare alle proprie forme – impeccabilmente classiche – sottili vibrazioni, improvvisi irrobustimenti del tratto, imprevedibili bagliori di una sensibilità non olimpicamente distaccata dal mondo, bensì modernamente inquieta. Quasi ammettendo una doppia natura che guarda due modelli artistici: uno supremo e assoluto, l’altro più corrosivo e viscerale. La figura umana in questi lavori non solo esprime lo spazio, ma lo trasforma. Lontano da qualunque modello precostituito e sotto un impulso emotivo e personale, Eugenio Zanetti crea attraverso una sua concezione situazioni ed elementi appartenenti alla propria dimensione oggettiva. Questi pellegrini del tempo sono forme pure animate dalla luce. Una luce che subordina il colore delle storie narrate e che da sicuramente un particolare significato espressivo, giocando un ruolo primario nelle sue opere.
Eugenio Zanetti è nato a Córdoba (Argentina), vive e lavora tra Buenos Aires e Los Angeles. Eugenio Zanetti è uno dei direttori artistici di più alto livello internazionale, direttore del cinema, teatro e opera nonché illustratore, scenografo, designer, drammaturgo e pittore. La sua famosa e vasta carriera abbraccia cinque decenni, con oltre 60 produzioni cinematografiche e teatrali al suo attivo, in Argentina, Europa e Stati Uniti. Nei suoi inizi, ha lavorato con Pier Paolo Pasolini e, durante la sua prodiga carriera a Hollywood, Zanetti ha progettato e diretto numerosi e pluripremiati film come Flatliners, Last Action Hero, Soapdish, Promised, Land, Slamdance, The Haunting, Beyond Dreams e Restoration(il peccato e il castigo), per il quale ha ricevuto l'Oscar alla migliore scenografia, nel 1996. Nel 1999 ha ottenuto un’altra nomination all’Oscar nella stessa categoria per What dreams may come (Al di là dei sogni). Negli ultimi anni ha progettato produzioni storiche come Zapata: El sueño del héroe di Alfonso Arrau e There Be Dragons (Un santo nella tempesta) di Roland Joffé. Ha scritto e diretto il lungometraggio Amapola, con Geraldine Chaplin, uscito nel 2014, per il quale è stato premiato con vari premi internazionali, incluso al miglior regista, al Festival internazionale del cinema di Bogotá. Sfaccettato e prolifico, considerato uno dei grandi maestri contemporanei come illustratore e visionario di spazi irreali,
Zanetti genera un'impronta indiscutibile in ognuna delle sue creazioni. Le sue recenti produzioni delle opere Don Carlo, di Verdi e Fidelio di Beethoven al Teatro Colón, sono stati acclamati dalla critica e dal pubblico. Soprattutto straordinaria è stata la sua carriera di pittore, recentemente ha esposto in dettaglio nel suo primo libro di vita e lavoro “Zanetti – Conosciuto/Sconosciuto”, in cui il suo prolifico lavoro materializzato è catalogato in dipinti, disegni e schizzi di cinema, teatro, opera dal 1964. Numerose mostre in diversi musei e gallerie internazionali hanno collocato il suo lavoro in varie collezioni private e musei. È Ambasciatore della Cultura Argentina e Cittadino Illustre delle città di Córdoba, Buenos Aires e Los Angeles.


Fonte: Redazione