Spazio: lanciata "missione BepiColombo" verso Mercurio, italiani intitolazione e strumentazione ottica di bordo

20-10-2018 14:44 -

GD - Caienna Guyana Francese, 20 ott. - In orbita il satellite europeo "BepiColombo" che ha il compito di studiare Mercurio. Il lancio è avvenuto alle 22:45 locali (3.45 in Italia) dal centro spaziale di Kourou, nella Guayana Francese. Il satellite e le sue due navicelle viaggeranno per sette anni e percorreranno nove miliardi di chilometri. Nella missione c'è anche molta tecnologia italiana, oltre all'intitolazione all'italiano Giuseppe Colombo. Portato dal razzo europeo Ariane 5, il satellite è riuscito a fuggire dal "pozzo gravitazionale della terra" e ad arrivare a una velocità assoluta vicina ai 40 mila chilometri orari.
"Questa prima missione europea, in collaborazione con l'agenzia spaziale giapponese, ci consentirà di comprendere meglio la formazione e l'evoluzione dei pianeti nelle vicinanze della nostra stella", ha affermato Stèphane Israel, amministratore delegato di Arianespace.
"BepiColombo", che porta il nome del matematico e ingegnere italiano Giuseppe Colombo (1920-1984), arriverà a Mercurio alla fine del 2025. Il satellite e le sue sonde rimarranno nell'orbita del pianeta roccioso per uno o due anni, dove affronteranno temperature superiori a 350 gradi centigradi. Per sondare i misteri di Mercurio, entrambe le sonde, una proveniente dall'Agenzia spaziale europea (Esa) e l'altra dall'Agenzia giapponese per l'esplorazione aerospaziale (Jaxa), contano su 16 strumenti.
La missione europea studierà "la superficie, l'interno e l'ambiente" di Mercurio, il più piccolo pianeta del sistema solare e il meno esplorato dagli scienziati, ha spiegato Arianespace in una dichiarazione. La missione europea arriva dopo quelle svolte dall'agenzia spaziale americana (Nasa), che ha mostrato immagini e dati sul pianeta a metà degli anni '70, nel 2011 e nel 2015.
Si tratta del settimo decollo dell'anno dal centro spaziale di Kourou, il quinto con un razzo Ariane 5, che venerdì ha ottenuto il suo 101esimo lancio consecutivo di successo. Parla italiano la sofisticata strumentazione ottica a bordo di BepiColombo, la sonda spaziale partita da Kourou, nella Guyana francese, per affrontare il suo viaggio verso Mercurio. La superficie del pianeta sarà osservata e mappata grazie al contributo scientifico dell'Istituto di fotonica e nanotecnologie del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifn).
In particolare grazie a "Elena", strumento per la misura di specie neutre nell'atmosfera di Mercurio: alla progettazione hanno contribuito ricercatori Cnr-Ifn di Roma. Il responsabile dello strumento è Stefano Orsini dell'Inaf-Iaps di Roma. Lo strumento, inserito in un package che raccoglie diverse apparecchiature per la misura di atomi e ioni dell'atmosfera del pianeta, si basa su un diaframma attivo (shutter) che permette di 'far passarè le particelle schermando, contemporaneamente, l'eccesso di radiazione UV è stato progettato per resistere all'ampia variazione di temperatura che si registra tra il viaggio e le alte temperature di esercizio, data la vicinanza del pianeta al Sole. E ancora con Phebus (Probing Hermean Exosphere By Ultraviolet Spectroscopy), uno spettrometro EUV/UV dedicato allo studio dell'esosfera del pianeta Mercurio sviluppato in collaborazione fra quattro paesi: Francia, Russia, Giappone ed Italia. Il responsabile dello strumento è Eric Quemerais dell'istituto LATMOS di Guyancort (Francia). è composto da due canali principali, uno dedicato all'estremo ultravioletto, da 55 n m a 155 nm, ed uno all'ultravioletto lontano (FUV), da 145 nm a 315 nm.
Oltre a questi, PHEBUS monitorerà tramite un canale apposito le linee a 404.4 nm (Calcio) ed a 422.8 nm (Potassio).La sede di Padova del Cnr-Ifn è stata responsabile del contributo italiano allo strumento e ha partecipato all'integrazione e curato la calibrazione ottica. Infine Simbio-Sys (Spectrometers and Imagers for MPO BepiColombo Integrated Observatory SYStem), cuore della missione, è uno strumento che rappresenta lo stato dell'arte nella miniaturizzazione della componentistica e meccanica da volo, realizzato per l'80% dalla comunità scientifica italiana. Il responsabile dello strumento è il Gabriele Cremonese di Inaf-Osservatorio Astronomico di Padova. SMBIO-SYS è composto da tre fotocamere: una camera ad alta risoluzione per lo studio dettagliato della geologia di Mercurio, una camera iperspettrale dedicata allo studio della composizione della superficie e una stereocamera per la ricostruzione 3D di tutta la superficie del pianeta. Relativamente a quest'ultima, il Cnr-Ifn di Padova ha curato lo sviluppo della parte ottica e la calibrazione: lo strumento è costituito da due 'canali' - in pratica due 'occhi' - che, osservando un oggetto da due diverse angolazioni, permettono di ricostruirne la terza dimensione.


Fonte: Redazione