Ed invece a Crotone è andato in scena il solito miope teatrino della politica, che non ha cuore il proprio Paese, ma il partito. Infatti a testimoniare il dolore nazionale c'era l'autorevole presenza del presidente della Repubblica. Mentre è suonata molto distonica la presenza di una neo-leader di partito, bramosa di dimostrare ai suoi come fosse pronta a cavalcare il dramma appena consumatosi e mettere la bandiera, quasi elettorale. Non solo, ma anche a denunciare, sempre nella stessa chiave elettoralistica, l'assenza del Governo.
Smettiamola con le accuse e controaccuse da una parte e dall'altra e con lo strumentalizzare in senso demagogico.
In realtà va riconosciuto che queste tragedie sono già successe in passato: troppi naufragi si sono registrati sulle coste a ridosso dell'Italia, qualsiasi fossero stati in quel momento il Governo e l'opposizione nel nostro Paese.
Questa semplice constatazione ci deve invitare ad essere coesi e focalizzati sui problemi che dobbiamo gestire, anche per provare a difendere la vita di queste masse di disperati, che cercano di arrivare in Europa e non solo in Italia.
I politici, tutti i politici di Governo e d’opposizione, del nostro Paese devono richiamare i Paesi europei alle loro responsabilità perché questa tragedia umana non è un problema italiano o greco. È un a situazione drammatica di tutta l’area Schengen e, quindi, bisogna affrontare insieme la questione con programmi condivisi e ricercando le responsabilità tra quei criminali senza scrupoli che si arricchiscono sulla pelle di queste povere persone.
L’unione Europea da quasi 20 anni si è dotata di una Agenzia specializzata per la gestione operativa delle frontiere esterne dell'Unione europea. Il ruolo di Frontex è quello di monitorare e controllare le rotte migratorie; effettuare la sorveglianza aerea e marittima per supportare i paesi membri dell'UE nel monitoraggio delle frontiere.
Un aereo di Frontex aveva già individuato quel barcone e possiamo supporre che abbia informato la Grecia del passaggio di quella imbarcazione nelle loro acque territoriali. Ha informato anche l’Italia quando il barcone si è diretto verso le coste italiane, ma senza particolari allarmismi che potessero far temere per la sicurezza del natante e delle persone a bordo.
Certamente qualcosa non ha funzionato, ma non è colpa dell’Italia, degli italiani o del Governo italiano.
In questi casi non bisogna cercare a chi addossare le responsabilità; piuttosto bisogna lavorare tutti insieme per trovare una risposta efficace al problema che diventa sempre più pressante e sempre meno gestibile, non per l’Italia, ma per l’Europa e per tutti i Paesi da cui provengono queste persone che mettono a rischio la propria vita.
Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale