Anche nelle tragedie lo sciacallo italiano non dorme mai

03-03-2023 10:30 -

GD - Roma, 3 mar. 23 - Ancora una volta abbiamo dovuto assistere all'ennesima tragedia di una sorta di barcone, carico all'inverosimile di bambini, donne e uomini, che ha fatto naufragio in mare a poche centinaia di metri dalle magnifiche spiagge della Calabria.
Purtroppo, come sempre, dobbiamo contare decine di vittime anche per questa tragedia. E come sempre, si ripetono le litanie di quegli esponenti politici, attualmente all'opposizione, che si sono avventati su questa tragedia per attribuire al Governo ora in carica la responsabilità della sciagura, dimenticando gli scafisti, che sembra abbiano applicato "tariffe" fino a 8.000 € per passeggero; e dimenticando che questa nave è partita dalla Turchia senza che nessuno se ne sia accorto, eppure carica di più di 200 persone tale da non passare inosservata; e dimenticando che quella carretta del mare ha percorso oltre 1.200 chilometri nel Mediterraneo attraversando le acque territoriali della Grecia senza che nessuno l'abbia notata; e ridimenticando che l'Agenzia Frontex, che ha il compito di sorvegliare i confini esterni dell'Unione Europea e tutto il Mediterraneo, si è "accorta" di questa barca solo quando era quasi arrivata nelle acque territoriali italiane dove è poi naufragata su una duna di sabbia e con un mare molto grosso.
Quando l'Agenzia Frontex ha informato le autorità italiane, due motovedette della Guardia di Finanza hanno provato a raggiungere la nave, ma hanno dovuto desistere per le pessime condizioni del mare.
Per tutte queste ragioni i politici italiani dovrebbero mostrare coesione e dialogo per analizzare questo evento e per porre in essere le misure necessarie affinché tali tragedie possano essere evitate in futuro, invece di lanciare accuse da una parte o dall'altra.
Per il bene del Paese e per il bene di queste povere persone, che vengono irretite da criminali senza scrupoli e non esitano a caricare all'inverosimile una vecchia barca di legno già marcio e metterla in mare aperto per affrontare un viaggio lungo 4 giorni, malgrado le condizioni meteo molto avverse.
I politici italiani, davanti ad una tragedia come questa, tutti uniti, dovrebbero pensare a proporre una strategia condivisa per combattere i trafficanti di esseri umani che, come detto prima, non trasportavano per scopi filantropici queste povere persone, ma dietro pagamento di un compenso spropositato, neanche avessero viaggiato in prima classe su una lussuosa nave da crociera.
Ed invece a Crotone è andato in scena il solito miope teatrino della politica, che non ha cuore il proprio Paese, ma il partito. Infatti a testimoniare il dolore nazionale c'era l'autorevole presenza del presidente della Repubblica. Mentre è suonata molto distonica la presenza di una neo-leader di partito, bramosa di dimostrare ai suoi come fosse pronta a cavalcare il dramma appena consumatosi e mettere la bandiera, quasi elettorale. Non solo, ma anche a denunciare, sempre nella stessa chiave elettoralistica, l'assenza del Governo.
Smettiamola con le accuse e controaccuse da una parte e dall'altra e con lo strumentalizzare in senso demagogico.
In realtà va riconosciuto che queste tragedie sono già successe in passato: troppi naufragi si sono registrati sulle coste a ridosso dell'Italia, qualsiasi fossero stati in quel momento il Governo e l'opposizione nel nostro Paese.
Questa semplice constatazione ci deve invitare ad essere coesi e focalizzati sui problemi che dobbiamo gestire, anche per provare a difendere la vita di queste masse di disperati, che cercano di arrivare in Europa e non solo in Italia.
I politici, tutti i politici di Governo e d’opposizione, del nostro Paese devono richiamare i Paesi europei alle loro responsabilità perché questa tragedia umana non è un problema italiano o greco. È un a situazione drammatica di tutta l’area Schengen e, quindi, bisogna affrontare insieme la questione con programmi condivisi e ricercando le responsabilità tra quei criminali senza scrupoli che si arricchiscono sulla pelle di queste povere persone.
L’unione Europea da quasi 20 anni si è dotata di una Agenzia specializzata per la gestione operativa delle frontiere esterne dell'Unione europea. Il ruolo di Frontex è quello di monitorare e controllare le rotte migratorie; effettuare la sorveglianza aerea e marittima per supportare i paesi membri dell'UE nel monitoraggio delle frontiere.
Un aereo di Frontex aveva già individuato quel barcone e possiamo supporre che abbia informato la Grecia del passaggio di quella imbarcazione nelle loro acque territoriali. Ha informato anche l’Italia quando il barcone si è diretto verso le coste italiane, ma senza particolari allarmismi che potessero far temere per la sicurezza del natante e delle persone a bordo.
Certamente qualcosa non ha funzionato, ma non è colpa dell’Italia, degli italiani o del Governo italiano.
In questi casi non bisogna cercare a chi addossare le responsabilità; piuttosto bisogna lavorare tutti insieme per trovare una risposta efficace al problema che diventa sempre più pressante e sempre meno gestibile, non per l’Italia, ma per l’Europa e per tutti i Paesi da cui provengono queste persone che mettono a rischio la propria vita.
Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale


Fonte: Ciro Maddaloni