Festival della Diplomazia, risposte cercasi alla sfida del sovranismo

17-10-2018 21:13 -

GD - Roma, 17 ott. 18 - I “cinguettii” su Twitter o i “post” su Facebook che un numero sempre maggiore di governanti utilizza per “fare politica” non debbono trarre in inganno: la diplomazia gode ancora di un’ottima salute. Lo dimostra il Festival della Diplomazia che si svolge da oggi fino al 26 ottobre a Roma e presentato nella sede dell’Associazione della stampa estera in Italia. Ottanta eventi ed incontri, oltre 120 ore di approfondimenti con il coinvolgimento di un’ottantina di ambasciate e di otto università, con la partecipazione tra gli altri di ospiti come Carla Del Ponte, Trita Parsi, il ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi, Brian Klaas.
Come ha sottolineato Giorgio Bartolomucci, fondatore, motore e presidente del Festival, evento giunto quest’anno alla nona edizione, parte dalla constatazione che la “governance” globale è messa in crisi da nazionalismi e protezionismi. I problemi complessi che gli Stati debbono risolvere sono pertanto di soluzione altrettanto difficile e complessa. E forse, come ha sottolineato l’ambasciatore Giampiero Massolo, presidente del Comitato Scientifico del Festival, presentando la manifestazione, le risposte a tali sfide potrebbero non essere univoche. “L’erosione della sovranità e la rivincita degli stati nazionali” è ad esempio il tema dell’intervento del politologo Brian Klaas.
L’utilità di una discussione approfondita, e quindi anche di una manifestazione come il Festival della Diplomazia, sono necessari per far comprendere l’importanza della concertazione internazionale, ha sottolineato Beatrice Covassi, capo della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia. In un momento in cui l’Europa è "quasi un avversario di sconfiggere” occorre ribadire, ha sottolineato, l’importanza di un’Unione Europea sempre più coesa ed aperta; direzione nella quale vanno le proposte della Commissione per una presenza sempre più europea in materia di politica estera e l’avvio di un nuovo partnerariato con l’Africa.
Novità dell’edizione 2018 del Festival della Diplomazia è il focus sulla cultura come strumento di comprensione e di analisi, con lo spettacolo “Le linee rosse” di Federico Rampini al Teatro Palladium e alla prima italiana della mostra “Resolution 808 - Inside the Yougoslavia Tribunal” di Martino Lombezzi e Jorie Horsthuis, dedicata al Tribunale Penale dell’ONU sui crimini di guerra in ex Jugoslavia. Un percorso unico che racconta attraverso foto e interviste inedite l’esperienza pionieristica del Tribunale creato per perseguire i crimini che avvennero durante il conflitto nell’ex Jugoslavia.
Altri “percorsi” del Festival sono “I giovani e il futuro”, ”La cultura e l’identità”, l’ambiente, l’economia.
A questo proposito, nel corso della presentazione del Festival l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, è stato intervistato da Tobias Piller, corrispondente da Roma della “Frankefurter Allgemeine Zeitung", sul tema “La grande industria italiana tra sfide globali e provincialismo”. Bono ha illustrato il percorso compiuto da Fincantieri, ricordando tra l'altro che oggi abbiamo un portafoglio di ordini fino al 2027”. L’Italia, ha affermato Bono, "ha bisogno di formazione, di una scuola migliore, di un cambio di cultura. Più individualismo esige più responsabilizzazione”.
Antonella Cavallari, vicedirettore generale della Mondializzazione e direttore centrale per l’America latina e Caraibi del ministero degli Esteri, ha sottolineato l’azione decisa e incisiva della Farnesina a sostegno a fianco del “sistema Italia” e del Made in Italy nel mondo.



Fonte: Carlo Rebecchi