Amb. Armellini: “Italia investa in India, altro che Via della seta”

02-03-2023 12:59 -

GD – Roma, 2 mar. 23 – “La Via della seta c’è stata, ai tempi di Marco Polo; l’unica via del cotone che mi viene in mente invece fu quella che dall’India finanziò la rivoluzione industriale dell’Inghilterra del XIX secolo”. A parlare con l’Agenzia Dire è Antonio Armellini, già ambasciatore a New Delhi, mentre è in corso la missione in India del premier Giorgia Meloni. Alcuni quotidiani italiani hanno messo in relazione la visita del presidente del Consiglio con la prossima scadenza del memorandum per la Via della seta, siglato con Pechino dall’allora governo di Giuseppe Conte.
Ambasciatore a Delhi dal 2004 al 2008, Armellini è vicepresidente dell’Associazione Italia-India per la cooperazione tra i due Paesi, un’iniziativa nata a Milano su impulso di realtà industriali ed esponenti del mondo accademico, culturale e della comunicazione con l’obiettivo di promuovere le relazioni bilaterali.
“Quello della Via della seta è un progetto molto diverso, proiettava la Cina nel mondo usando il simbolo della vecchia via di Marco Polo” sottolinea il diplomatico, respingendo le suggestioni della stampa italiana. “Con l’India ci sono invece rapporti che devono crescere e strutturarsi meglio di quanto accaduto in passato”.
Secondo Armellini, “la visita di Meloni deve rafforzare questa tendenza favorendo una collaborazione sempre più stretta”. Un’esigenza, questa, da leggere anche alla luce di ciò che finora non è stato fatto appieno. La collaborazione Italia-India, la tesi dell’ambasciatore, “è stata più dichiaratoria che sostanziale e per questo ora bisogna accelerare”. Di una voglia di investire sui rapporti bilaterali ha detto l’ex ambasciatore indiano in Italia Anil Washwa, parlando di “continuo sforzo di entrambe le parti” per superare controversie come quella sui marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati nel 2012 dell’uccisione dei pescatori Valentine Jelastine e Ajeesh Pink al largo delle coste del Kerala.
Un ruolo potrebbe averlo l’industria della difesa, con realtà come Fincantieri. Dopo l’incontro tra il capo del governo indiano Narendra Modi e l’allora premier italiano Mario Draghi a margine della riunione del G20 a Roma nel 2021, Delhi ha revocato un divieto che era stato imposto nei confronti del gruppo Leonardo a seguito della vicenda giudiziaria Agusta Westland. La scorsa settimana, il sottosegretario alla Difesa Matteo Perego Di Cremnago ha avuto un colloquio con il ministro Rajnath Singh a margine della fiera Aero India a Bengaluru. Il contesto resta segnato, nell’area d’amb. Armellini, “la Cina guarda con occhi attenti la visita di Meloni e tutto ciò che accade“. L’ambasciatore ricorda un conflitto frontaliero scoppiato nel 1962 e mai risolto, se non con una ‘Line of Actual Control’, linea di controllo effettivo: “Pechino ha le sue preoccupazioni sull’India, un Paese con il quale peraltro non ha mai firmato un trattato di pace”.
Agenzia DIRE» www.dire.it


Fonte: Agenzia DIRE