Vaticano avvia relazioni diplomatiche con il sultanato di Oman

26-02-2023 16:43 -

GD - New York City, 26 feb. 23 - (ACI Stampa).- L'annuncio dell'apertura delle relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Oman allarga la rete diplomatica della Santa Sede e la sua credibilità. La firma dell'apertura delle relazioni, avvenuta a margine di una sessione delle Nazioni Unite, lascia a soli sei gli Stati che non hanno alcun tipo di relazione con la Santa Sede.
Santa Sede e Oman hanno stabilito piene relazioni diplomatiche. L'annuncio, arrivato con una nota il 23 febbraio, non è giunto a sorpresa, perché già a novembre, durante il viaggio di Papa Francesco in Bahrein, c'era stato un contatto tra Vaticano e Muscat a livello del ministero degli Esteri. Tuttavia, la notizia è importante, perché l'Oman era uno degli otto Stati al mondo che non aveva alcun legame con la Santa Sede, nemmeno un rappresentante non residente.
Si legge nel comunicato congiunto che “la Santa Sede e il Sultanato dell'Oman, desiderose di promuovere la comprensione reciproca e rafforzare ulteriormente l'amicizia e la cooperazione tra la Santa Sede e l'Oman; Convinte che l'instaurazione di relazioni diplomatiche serva gli interessi comuni della Santa Sede e l'Oman; guidati dai principi di uguaglianza sovrana, indipendenza, integrità territoriale e non interferenza; hanno deciso di istituire, sulla base della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche del 18 Aprile 1961, pieni rapporti diplomatici a livello di Nunziatura Apostolica presso il Sultanato di Oman e di un'Ambasciata presso la Santa Sede.
L'accordo è stato firmato alle Nazioni Unite, dall'arcivescovo Gabriele Giordano Caccia, osservatore della Santa Sede alle Nazioni Unite, e da Mohammed Al-Hassan, ambasciatore del Sultanato di Oman presso le Nazioni Unite.
Le relazioni diplomatiche cominciano, dunque, al massimo livello - La Legge Fondamentale dell'Oman dichiara l'Islam religione di Stato e la sharia principale fonte della legislazione nazionale. Tuttavia al suo interno è anche affermata la libertà di religione, unitamente al divieto di discriminazioni su base confessionale. Circa la Chiesa Locale, il territorio dell'Oman fa parte del Vicariato Apostolico dell'Arabia del Sud, con sede ad Abu Dhabi, amministrato dal vescovo Paolo Martinelli, OFM. Cap. Sono 4 le parrocchie nel Paese, in cui svolgono il loro ministero 12 sacerdoti.
Secondo la Sala vaticana “si auspica che con l'allacciamento delle piene relazioni diplomatiche con la Santa Sede, la Chiesa Cattolica in Oman, attraverso sacerdoti e religiose, possa continuare a contribuire al benessere sociale del Sultanato.
Includendo l'Oman, la Santa Sede ha ora relazioni diplomatiche con 184 nazioni in tutto il mondo. L'ultima ad essere aggiunto alla lista era stato il Myanmar nel 2017. Una mossa che rese possibile anche il viaggio di Papa Francesco nella nazione in quello stesso anno.
L'apertura di un canale di contatto con il Sultanato di Oman nasce proprio ne 2017. In quell'anno, fu liberato dopo 18 mesi di prigionia padre Tom Uzhunnalil, il sacerdote salesiano abducted in Yemen in 2016.
Il ruolo dell'Oman fu fondamentale per la sua liberazione. In effetti, l'Oman ha mantenuto relazioni equilibrate con tutte le parti del conflitto in Yemen, e aveva già ottenuto la liberazione di diverse persone rapite o scomparse dal Paese in guerra.
In occasione della liberazione di padre Tom, la Santa Sede aveva anche rilasciato un breve comunicato in cui ringraziava vivamente “quanti si sono adoperati per il suo ritrovamento, in particolare, Sua Maestà il Sultano dell'Oman e le Autorità competenti del Sultanato”
Quella situazione aveva aperto un canale di dialogo, che è poi sfociato nella telefonata del 4 novembre 2022 tra il ministro degli Esteri di Oman Sayyid Badr Hamad al Usaidi e l'arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro vaticano per i Rapporti con gli Stati.
Dopo la telefonata, il ministero degli Esteri di Oman aveva reso noto che l'arcivescovo Gallagher e il ministro degli Esteri avevano “concordato di stabilire relazioni diplomatiche tra il Sultanato di Oman e la Santa Sede”.
Gallagher e Hamad al Usaidi – comunicava ancora il ministero degli Esteri di Muscat - hanno anche preso la decisione di sviluppare una cooperazione costruttiva e un mutuo interesse per il benessere e l'armonia tra le nazioni.
Con questa decisione, l'Oman esce dal novero degli Stati al mondo che non hanno alcun legame con la Santa Sede. I sei Stati rimasti sono Arabia Saudita, Bhutan, Cina, Corea del Nord, Maldive e Tuvalu.
Ci sono invece delegati apostolici in quattro Paesi: Comore e Somalia in Africa, Brunei e Laos in Asia.
Tra gli Stati che non hanno relazioni diplomatiche con la Santa Sede c'è l'Arabia Saudita. Con questa, però, la Santa Sede ha stabilito alcuni rapporti informali, prima partecipando come Paese osservatore alla Costituzione del KAICIID (il centro per il dialogo interreligioso sponsorizzato dai sauditi, con sede a Vienna fino a quest'anno e ora a Lisbona). Nell'aprile 2018 ci fu un viaggio, storico, del Cardinale Jean-Louis Tauran da presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, che riuscì persino a celebrare una Messa in un territorio considerato sacro per l'Islam.

Andrea Gagliarducci



Fonte: ACI Stampa