UE: Ministro Savona, "non chiamatemi euroscettico, nessun nel Governo vuole lasciare l´Europa"

08-10-2018 19:56 -

GD - Roma, 8 ott. 18 - Ha esordito invitando a non definirlo "euroscettico", il ministro degli Affari Europei Paolo Savona, nella conferenza stampa che ha tenuto nella sede dell´Associazione della Stampa Estera in Italia. "All´interno della compagine di Governo gente che vuole lasciare l´Europa non ce n´è", ha affermato il ministro, per il quale le polemiche dichiarazioni sull´Europa dei vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio "sono intemperanti", ma "una cosa è l´intemperanza verbale, un conto la responsabilità di Governo. Loro sono consci di dover essere responsabili altrimenti saranno gli elettori a decidere".
E a riprova del loro senso di responsabilità, ha aggiunto, non è un caso che "nei posti chiave del Governo hanno scelto quattro tecnici, al ministero dell´Economia e Finanze, nel mio ministero, agli Esteri e alla Presidenza del Consiglio".
Ai corrispondenti della stampa estera Savona ha poi illustrato la filosofia del documento "Una politeia per un´Europa diversa, più forte e più equa", recentemente inviato a Bruxelles. Il documento, di 17 pagine, è suddiviso in tre parti: l´architettura istituzionale della politica monetaria; l´architettura istituzionale della politica fiscale, e la conformazione da questa assunta; le regole della competizione anche in relazione agli aiuti di Stato.
Riferendosi all´irruzione sulla scena politica dei movimenti sovranisti, il ministro ha osservato che è necessario "europeizzare il cambiamento" o l´alternativa sarà "la deuropeizzazione della conservazione", ovvero l´Europa "imperfetta" che cerca di mantenere in vita un sistema imperfetto.
Savona ha inoltre auspicato che la politica monetaria europea "venga governata da statuti" nati dal dialogo tra i diversi Paesi europei "e non dall´abilità di un uomo come Mario Draghi, che alla guida della BCE ha inventato una soluzione per evitare la crisi dell´euro, ma per cui ci sono voluti tre anni".
Interrogato quasi esclusivamente sulla manovra economica che il Governo sta presentando a Bruxelles, il ministro ha risposto di non essere preoccupato dal mercato, "che si sta comportando". A preoccupare Savona è piuttosto "lo scontro politico tra l´élite e chi vuole il cambiamento. Il mercato è saggio e sano, è lo scontro politico che è insano".
Savona ha sostenuto che "uno scontro tra la Commissione Europea e l´Italia potrebbe innescare una crisi finanziaria che porterebbe instabilità politica in Italia e sarebbe grave anche in Europa. Io credo che si troverà un punto d´incontro".
"Cosa succederebbe", si è chiesto Savona, "se l´Unione Europea si mettesse in una posizione conflittuale verso questo programma che è così cauto e moderato? Io non lo so, deciderà il popolo e non io, io mi metto da parte".
Per il ministro degli affari europei l´economia italiana può crescere del 2% nel 2019 e il 3% per 2020. Nella recente nota di aggiornamento al documento di economia e finanza si stipa una crescita del prodotto interno lordo all´1,5% il prossimo anno e all´1,6% in quello successivo.

di Carlo Rebecchi


Fonte: Carlo Rebecchi