UE: quando l’informazione crea solo confusione

06-01-2023 21:26 -

GD - Roma, 6 gen. 23 - In questi giorni circola in rete il video di una rappresentante politica italiana, eletta al Parlamento Europeo, che da Strasburgo ci dà notizia di aver acquistato una confezione di stuzzichini, contenente tre diversi tipi di insetti, probabilmente da mangiare per accompagnare l’aperitivo.
Certamente qualcosa non molto appetibile, almeno per noi italiani e per moltissimi europei, che abbiamo la fortuna di avere ben altri stuzzichini per gustare i nostri aperitivi, come ci ricorda bene l’europarlamentare.
È vero, che la Commissione Europea ha autorizzato (Regolamento di Esecuzione (UE) 2022/188 del 10 febbraio 2022) la commercializzazione di 3 tipi diversi di insetti: la larva gialla della farina, la Locusta migratoria e il grillo domestico per l’alimentazione umana. Adesso è possibile commercializzare questi alimenti in Europa; ed infatti l’europarlamentare ha potuto acquistarli a Strasburgo.
Però, l’informazione così riportata è fuorviante perché il fatto che la Commissione Europea abbia autorizzato per il consumo umano questi insetti, non significa che noi adesso dovremo comprare né (tanto meno) mangiare questi prodotti.
Vuol dire semplicemente che in una società multirazziale globalizzata, com’è oggi quella europea, dove non ci sono più solo le “popolazioni indigene” ma anche tutte le altre etnie del mondo, bisogna dare una regola per la commercializzazione in Europa anche di questo tipo di prodotti.
Molte popolazioni mondiali effettivamente usano consumare questi insetti per la loro alimentazione; né più né meno come noi siamo abituati a mangiare i gamberi e le lumache.
La Regolamentazione europea, quindi, è necessaria proprio per evitare che questi alimenti vengano venduti al di fuori di qualsiasi controllo nei negozi etnici presenti ovunque in Europa, dove chi è abituato a consumare questi prodotti li acquistava anche prima che fossero regolamentati.
Chiarito quindi che non saremo “costretti” a mangiare gli insetti come stuzzichini con il nostro aperitivo, resta acclarato che l’informazione fornita da tutta la stampa e da molti esponenti politici è fuorviante. Per questo sarebbe opportuno che a Bruxelles pensassero meglio a come informare i cittadini su quello che viene deciso negli uffici della Commissione.
Non è sufficiente pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale Europea un Regolamento (per altro molto “tecnico” e dettagliato) che spiega i requisiti e i dati scientifici che devono essere garantiti per poter commercializzare in Europa questi prodotti.
Occorre informare le persone che si rende necessario garantire i consumatori che desiderano acquistare questi prodotti con regole chiare a tutela della salute degli stessi consumatori.
Sarebbe opportuno che la Commissione investisse di più e meglio nelle comunicazioni per informare i cittadini europei.
Inoltre la Commissione Europea dovrebbe anche rispondere alle varie agenzie di stampa che hanno dato questa notizia in modo assolutamente viziato, invece che informare i cittadini in modo chiaro e corretto come sarebbe opportuno fare per non creare una enorme confusione al fine di sollecitare la reazione emotiva dei lettori.
Fare chiarezza dovrebbe essere un dovere da parte della Commissione proprio perché ha il compito di tutelare i cittadini europei dalla disinformazione della stampa e dal protagonismo di alcuni politici che, senza neanche approfondire l'argomento, sollecitano anche loro l’emotività delle persone creando ulteriore confusione e disinformazione.
In Europa i cittadini si meritano di più.
Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale


Fonte: Ciro Maddaloni