La Polonia mercato di sbocco interessante per i salumi Made in Italy

03-10-2018 11:51 -

GD - Bologna, 3 ott. 18 - La Polonia si sta rivelando mercato di sbocco interessante per i salumi Made in Italy. È quanto emerge da uno studio di Agrifood Monitor, la prima piattaforma sull´agribusiness italiano nata come iniziativa di Nomisma in partnership con CRIF. Decimo partner commerciale dell´Italia per export di prodotti agricoli e alimentari, la Polonia si configura come uno dei mercati più promettenti per i prossimi anni. Lo confermano gli ottimi risultati dell´export italiano nel primo semestre 2018 e le prospettive di crescita economica dei prossimi anni.
Continua a crescere il made in Italy agroalimentare sui mercati esteri anche nel primo semestre 2018, ma i segnali positivi non arrivano solamente dai "soliti noti", ossia Germania, Francia, USA, Regno Unito e Svizzera, che rappresentano oltre il 50% del nostro export. Nei primi 6 mesi le imprese italiane sono state in grado di rafforzare la presenza anche in mercati "minori" con performance che lasciano ben sperare per i prossimi anni. Proprio su uno di questi, la Polonia e in particolare sul settore dei derivati della carne, si è concentrato il nuovo "Focus Salumi" presentato nel corso del III Forum Agrifood Monitor organizzato da Nomisma e CRIF.
"Le imprese italiane che producono carni e salumi già da qualche anno stanno affrontando importanti sfide sia sul mercato domestico sia su quello estero. Per questo motivo, abbiamo scelto di supportarle mettendo a frutto la nostra expertise e aprendo una linea di attività di consulenza dedicata", ha dichiarato Stefano Baldi, project manager dell´Area Agroalimentare di Nomisma. "L´obiettivo è quello di fornire dati e informazioni per rispondere alla crescente esigenza di conoscere meglio i mercati e di realizzare strategie di marketing più mirate e quindi efficaci", ha sottolineato Baldi.
Come ha rilevato Niccolò Zuffetti, Marketing Manager di CRIBIS "la rischiosità commerciale del settore delle carni in Polonia è mediamente in linea con quella dei nostri maggiori partner europei e sempre più bassa di quella italiana, soprattutto nel commercio all´ingrosso e nella GDO/DO. Questa bassa rischiosità commerciale, unita alla presenza di un buon numero di player, rappresenta una chance importante per le nostre imprese esportatrici di carne, pur stando molto attenti a identificare importatori e distributori affidabili e in grado di offrire opportunità di sviluppo a lungo termine".
Il report dimostra come la Polonia abbia dimostrato negli ultimi anni di aver intrapreso un percorso di crescita dinamico e solido, pur essendo ancora oggi considerato un paese emergente; i tassi di crescita degli ultimi anni e le buone prospettive di sviluppo economico rappresentano segnali confortanti sulle possibilità di business delle imprese agroalimentari italiane in questo Paese.
Tra l´altro, tra i Paesi emergenti europei, la Polonia si configura come quello con il bacino di consumo potenziale più elevato grazie ad una popolazione di poco inferiore ai 40 milioni di abitanti e con uno dei tassi di disoccupazione più bassi (3,5%). La dinamicità del mercato appare ancora più evidente se si analizza il trend dei flussi di prodotti agroalimentari importati incrementato di circa il 40% nel corso del quinquennio 2012-2017.
Nello specifico, Nomisma ha effettuato un´analisi della domanda di salumi in Polonia attraverso attività di market intelligence e di consumer insight, quest´ultima finalizzata a valutare il posizionamento, la reputation e perception dei salumi italiani. I numeri sulle vendite di salumi svelano come in Polonia si consumino già ora quantità consistenti di prodotti made in Poland (circa 8 kg pro capite contro i 17 in Italia) in virtù di una tradizione locale che vede salsicce fresche e prosciutti cotti e affumicati come i prodotti più diffusi.
L´indagine realizzata da Nomisma su 800 responsabili di acquisto mette in luce inoltre come il consumo di salumi sia già ampiamente diffuso tra la popolazione (circa l´80% dei responsabili di acquisto acquista salumi almeno 2-3 volte alla settimana) anche se, anche in conseguenza dell´ancora limitata capacità di acquisto delle famiglie, il prezzo risulta una delle principali discriminanti nella scelta dei prodotti, tant´è che il principale canale di acquisto è rappresentato dai discount (31% di chi acquista salumi lo fa in questa tipologia di punti vendita). Il secondo criterio che guida la scelta di acquisto è l´origine polacca del prodotto, ma allo stesso tempo oltre il 70% di chi acquista derivati della carne dichiara di aver comprato salumi stranieri almeno una volta negli ultimi 12 mesi.
L´Italia si attesta come uno dei primi Paesi di origine dei prodotti di importazione sia per numero di responsabili di acquisto (il 36% ha infatti dichiarato di aver consumato un salume italiano negli ultimi 12 mesi) sia per qualità percepita.
Attualmente il 59% dei consumatori polacchi di salumi indica come sarebbe disposto a spendere almeno il 5% in più per acquistare un prodotto di origine italiana. Si tratta di consumatori prevalentemente uomini, di età compresa tra i 40 e i 60 anni (Generation X), che vivono nell´area centrale del Paese, con un reddito medio-alto, istruiti, con un´attenzione per i prodotti biologici e per le informazioni riportate in etichetta e, last but not least, che hanno visitato l´Italia nell´ultimo anno.
Il legame turismo-conoscenza-consumo dei prodotti made in Italy che emerge dall´indagine diventa ancor più interessante se letto attraverso i dati dei flussi turistici registrati in Italia nel 2017.
La Polonia, infatti, è nella TOP10 dei Paesi di origine dei turisti arrivati in Italia (circa 2% degli arrivi totali dall´estero); inoltre, negli ultimi 5 anni, se gli arrivi di turisti in Italia da Paesi esteri sono incrementati del 24%, quelli dalla Polonia hanno subito un aumento quasi doppio (+47%).
Agrifood Monitor è la prima piattaforma sull´agribusiness italiano: mette numeri e competenze a disposizione di imprese e policy makers, propone soluzioni di market intelligence a supporto dello sviluppo strategico del business nella filiera agroalimentare, fa rete con la business community con cui condivide conoscenza sui mercati e supporta l´interpretazione delle sfide dello scenario competitivo globale.
Agrifood Monitor nasce come iniziativa di Nomisma in partnership con CRIF.
www.agrifoodmonitor.com


Fonte: Redazione