Finanza: 9 italiani su 10 per educazione finanziaria a scuola e lavoro

04-11-2022 18:35 -

GD - Roma, 4 nov. 22 - Aumentano ancora gli italiani che vorrebbero l’introduzione dell’educazione finanziaria nelle scuole: dall'86,5% dello scorso anno si è giunti all'89,1%. Per quanto riguarda l'insegnamento sul posto di lavoro si è passati dal 76,5% al 79,5%. Lo rivela il Rapporto Edufin 2022 “Educazione finanziaria: strumento d’orientamento in tempo d’incertezza”, realizzato dal Comitato Edufin in collaborazione con Doxa, che ha chiuso la quinta edizione del Mese dell'Educazione Finanziaria. Lo rende noto la FeBAF Federazione Banche Assicurazioni e Finanza.
Complessità, rischi e incertezze crescenti incidono significativamente su aspettative e scelte di investimento degli intervistati che temono il caro vita e la mancanza di risparmi sufficienti a far fronte agli imprevisti. Complici inflazione, guerra e oscillazioni dei mercati, non solo diminuisce la disponibilità a investire, soprattutto nelle forme più rischiose, ma addirittura si assiste ad “un grande disorientamento” su quali decisioni assumere.
L’inazione conseguente è la stessa riscontrata anche in materia di prodotti finanziari sostenibili dove l’importanza riconosciuta al tema della sostenibilità non si traduce ancora in scelte di investimento consapevoli. Nonostante i miglioramenti riscontrati e il grande successo riscosso dal “Mese”, con centinaia di eventi sul territorio nazionale tra seminari, lezioni, laboratori e spettacoli gratuiti, rimane ancora bassa l’alfabetizzazione finanziaria – specie per alcune fasce di popolazione, come i giovani e le donne – e, ancor più grave, emerge un grande divario tra la percezione di conoscenza delle persone e le loro conoscenze effettive. Secondo Annamaria Lusardi, direttrice del Comitato Edufin, sono necessari “programmi su vasta scala”. Il settore finanziario si conferma in prima linea, con le molte iniziative dispiegate nelle settimane passate, per aumentare le conoscenze finanziarie, assicurative e previdenziali degli italiani.

Fonte: Febaf