Vaticano: l'ambasciata di Spagna è la più antica del mondo

15-10-2022 16:07 -

GD - Città del Vaticano, 15 ott. 22 - La missione diplomatica permanente del Regno di Spagna presso la Santa Sede, istituita nel 1480, è la più antica ambasciata del mondo. Il card. Pietro Parolin, Segretario di Stato del Vaticano, ha presieduto una messa per celebrare il plurisecolare anniversario dell’istituzione della l’Ambasciata di Spagna in Vaticano, la più antica ambasciata del mondo.
L’Ambasciata di Spagna si trova ancora oggi nel Palazzo Monaldeschi, noto anche come Palazzo di Spagna. Fino al 1622, l’ambasciatore spagnolo non aveva una residenza permanente. Scelse di stabilirlo in una piazza situata nel cuore di Roma che, in omaggio, fu poi battezzata Piazza di Spagna. La piazza è oggi un hotspot turistico.
Il card. Parolin, ha celebrato l’Eucaristia nella Giornata Nazionale della Spagna sotto il soffitto a cassettoni dorati della Basilica di Santa Maria Maggiore, l’oro donato dal “Molto Cattolico” (muy católicas majestades) sovrano al Papa spagnolo Alessandro VI.
Alla presenza di esponenti del corpo diplomatico, il cardinale ha reso omaggio alla decisione politica pionieristica dei re di Spagna, che ha inaugurato la ricca storia diplomatica della Santa Sede. Oggi, 183 Stati intrattengono relazioni diplomatiche con il Vaticano, lo Stato più piccolo del mondo.
Il card. Parolin, ha reso omaggio all’antica tradizione cristiana spagnola, ma ha anche messo in luce le sfide della secolarizzazione. Ha sottolineato la lunga storia della cristianità spagnola, ricordata ogni 12 ottobre in occasione della festa della Visitazione mariana della Vergine del Pilar all’apostolo Giacomo, evangelizzatore della Penisola Iberica, nell’anno 40 a Saragozza. È anche una data fondamentale per il mondo di lingua spagnola, poiché è la data in cui Cristoforo Colombo arrivò in America nel 1492.
Nella sua omelia, il cardinale Parolin ha evidenziato il processo di secolarizzazione generalizzata che ha colpito la Spagna negli ultimi decenni. “La Spagna, come tutti i Paesi europei, è una realtà plurale, dove molti non si riconoscono più nel cristianesimo”, ha ammesso. Invitando al rispetto reciproco e al dialogo tra credenti e non credenti, ha dato alla Spagna l’obiettivo di costruire “una patria pacifica, attenta al bene comune, rispettosa della libertà religiosa e aperta al mondo”.
Parolin si è anche chiesto se sia ancora possibile, come tradizionalmente si fa ogni anno in questa ricorrenza, chiedere fede, speranza e carità per tutta la Spagna. “Se, da un lato, questo [process of secularization] ci rattrista”, ha detto il segretario di Stato, “d’altra parte, ci spinge ad essere testimoni credibili della nostra fede”.


Fonte: Redazione