Italia-Africa: Forum di Assolombarda, imprese collaborano per sviluppo Continente grazie anche a Cina

10-09-2018 17:03 -

GD - Milano, 10 set. 18 - Italia e Africa si confrontano per assecondare lo sviluppo delle relazioni e soprattutto stimolare la crescita del grande Continente. Imprenditori italiani e africani insieme per una collaborazione che porti a uno sviluppo economico e infrastrutturale del Continente nero. Su questo tema si è svolto all´Assolombarda di Milano l´"Italy-Africa Business Forum", nell´ambito di un programma di networking che ha visto invitare questa settimana 20 imprenditori provenienti da sette Paesi dell´Africa - Kenya, Uganda, Etiopia, Ghana, Sierra Leone, Cosa d´Avorio e Senegal -di cui i tre migliori progetti sono stati premiati con un riconoscimento intitolato a Gian Marco Moratti, conferito dalla E4Impact Foundation.
"L´Africa è un patrimonio da valorizzare e un´area del mondo in cui l´Italia e il suo sistema industriale potranno giocare un ruolo chiave e di guida dei futuri sviluppi", ha detto Letizia Moratti, presidente di E4Impact, secondo la quale "sono possibili modelli di partenariato che coinvolgano interlocutori interessati come le Università chiamate ad avere un ruolo di formazione, ma anche plyaer finanziari come i fondi di investimento con un approccio innovativo".
La Fondazione dal canto suo ha coinvolto oltre 650 giovani imprenditori nei corsi di formazione. Di questi il 33% erano già titolari di un´azienda, il 67% avrebbe voluto fondarne una.
Tra i presenti Pietro Salini, amministratore delegato del gruppo Salini Impregilo, secondo cui "c´è una difficoltà politica per investire in infrastrutture in Africa. Serve una visione d´insieme per avere un piano che dia loro un futuro".
"Molti vedono l´Africa come una scommessa", ha detto a sua volta Giorgio Squinzi, patron della Mapei, "io la vedo come un´opportunità. Il 40% degli africani vive in città e la quota è destinata salire, sono quindi necessari investimenti in infrastrutture".
Per quanto riguarda il settore farmaceutico, ha spiegato Diana Bracco, presidente dell´omonimo gruppo chimico-farmaceutico, "la percentuale di crescita dell´export italiano nel continente africano è stata del 4% nel 2017, più della media manifatturiera che è del 3%, e del 7% nel 2018. Bracco è presente da molti anni in Sud Africa, da dove gestiamo anche i mercati dell´Angola, Zimbabwe e Namibia".
"La corsa agli investimenti in Africa vede la presenza del sistema Italia solo con un ristretto numero di grandi aziende operanti nelle opere infrastrutturali o nell´energia" ha detto Enrico Cereda, vice presidente Assolombarda. "Le ragioni sono note: la dimensione ridotta delle nostre imprese, la distanza culturale, la difficoltà ad orientarsi su mercati più rischiosi e la mancanza di iniziative coordinate con altri attori di filiera. Abbiamo assistito nel 2016, con il governo precedente, ad un rinnovato impegno verso questa parte del mondo ma occorre un ulteriore salto dell´azione dell´Italia.
A parte azioni dirette, le prospettive emergeranno dai programmi che, in questa direzione, saranno definiti dalla Cabina di Regia per l´Internazionalizzazione e da come si muoverà l´Agenzia per la Cooperazione allo Sviluppo. In tale contesto, il fiorente rapporto a due realizzatosi tra Africa e Cina potrebbe portare vantaggi anche per l´Italia. Pechino, infatti, è attualmente il principale partner commerciale e uno dei principali alleati finanziari del continente
L´Italia e la Cina godono a loro volta di un´amicizia tradizionale e sono entrambe partner importanti per l´Africa. Sviluppare ulteriormente la cooperazione a tre parti - ossia Cina-Italia-Africa - può avere un valore importante per la promozione dello sviluppo africano.
La Cina è pronta, nel rispetto della volontà dell´Africa e sulla base dei concetti di apertura, inclusione, cooperazione e mutuo vantaggio, a sviluppare il potenziale della cooperazione a tre parti e raggiungere un risultato finale superiore alla somma delle sue parti, per lo sviluppo comune".


Fonte: Redazione