Libia: l´ambasciata italiana è operativa, ma 6 funzionari sono rientrati

06-09-2018 18:59 -

GD - Tripoli, 6 set. 18 - Sono 6 le persone in servizio all´ambasciata italiana in Libia, a Tripoli, che domenica scorsa hanno fatto rientro in Italia. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, in audizione alle commissioni riunite Difesa ed Esteri di Camera e Senato.
Il ministro ha spiegato che "è stata finora facilitata la partenza dei connazionali che volevano partire ed è stata alleggerita la presenza del personale civile, riducendo i rischi per chi invece ha deciso di rimanere".
"L´ambasciata rimane aperta e operante" e vi sono presenti sia funzionari civili che carabinieri in servizio, ha garantito Moavero.
Intanto dinnanzi alla sede diplomatica italiana in Libia i pescatori di Zarzis hanno protestato contro l´arresto a Lampedusa, il 29 agosto scorso, di sei loro colleghi con l´accusa di favoreggiamento dell´immigrazione irregolare. Attualmente sono detenuti ad Agrigento in attesa del processo.
Per due giorni il porto di Zarzis è rimasto deserto, ha spiegato l´attivista Bachir Jaaidi, secondo cui l´ambasciata italiana ha ricevuto una delegazione dei dimostranti per raccogliere le loro istanze.
Shamseddine Bourassine, presidente dell´Associazione dei pescatori di Zarzis, era stato fermato insieme a cinque membri del suo equipaggio a bordo del peschereccio che stava trainando verso Lampedusa una imbarcazione di fortuna con a bordo 14 migranti. Secondo i loro familiari e alcune Ong, i sei avevano soltanto aiutato i migranti a bordo del barcone, che si trovava in difficoltà a causa del maltempo.
La piccola imbarcazione era stata avvistata nel primo pomeriggio del 29 agosto da un aereo da ricognizione dell´Agenzia Europea Frontex in mare aperto, a più di 80 miglia a sud di Lampedusa, al traino di un peschereccio con insegne tunisine diretto verso le coste della Sicilia.
Secondo le autorità italiane l´attività del motopesca libico era stata monitorata dall´alto per diverso tempo e l´intervento è avvenuto una volta che i migranti, sganciati dal traino, avevano raggiunto la zona contigua sottoposta alla giurisdizione italiana, a meno di 24 miglia da Lampedusa. La Guardia di Finanza aveva poi bloccato il natante con i migranti e il peschereccio che si stava allontanando verso altri pescherecci a sud delle Pelagie.



Fonte: Ministero degli Esteri