Libro «Più svizzeri, sempre italiani» curato dall'amb. Silvio Mignano

14-05-2022 18:25 -

GD – Roma, 14 mag. 22 – Il diplomatico Silvio Mignano, attualmente ambasciatore d'Italia nella Confederazione Elvetica, a Berna, ha curato, insieme a Toni Ricciardi, storico all'Università di Ginevra, il libro «Più svizzeri, sempre italiani. Mezzo secolo dopo l'"iniziativa Schwarzenbach”"» (Carocci, 2022). Nel libro sono raccolti contributi di carattere storico e sociale che fanno il punto sulla migrazione italiana in Svizzera cinquanta anni dopo la votazione popolare contro «L’inforestierimento» promossa dall’allora movimento politico «Azione nazionale», rappresentato nel Parlamento nazionale dall’unico esponente James Schwarzenbach, l’antesignano dei successivi movimenti xenofobi europei. Questa la descrizione del libro dalla quarta di copertina: «Fra le tante “Italie” sorte nel mondo, quella sviluppatasi in Svizzera, con l’emigrazione prima e con la mobilità poi, ha indubbiamente caratteristiche del tutto particolari e uniche. Questa storia, fatta di tante storie personali e allo stesso tempo collettive, va analizzata nel lungo periodo tra successi e insuccessi, intrecciandola con la nuova mobilità, ripresa con forza a partire dai primi anni del Duemila e molto più composita di quanto si tenda a credere. L’emigrazione italiana in Svizzera nel secondo Dopoguerra si è contraddistinta per varie vicissitudini: Mattmark, la più grave tragedia del fordismo in Svizzera; il fenomeno più esteso di clandestinità migratoria della recente storia occidentale, che ha visto vittime decine di migliaia di bambini; fino a momenti di potenziale rottura, come il voto sull’“iniziativa Schwarzenbach” del 7 giugno 1970 che intendeva limitare il numero degli stranieri al 10 per cento della popolazione totale. I cinque anni da Mattmark a Schwarzenbach hanno probabilmente segnato la svolta e impresso all’emigrazione italiana in Svizzera un corso diverso.
Con contributi di: Paolo Barcella, Sandro Cattacin, Rosita Fibbi, Delfina Licata, Marco Nardone, Stéfanie Prezioso e Toni Ricciardi».
Nato a Fondi nel 1965, Silvio Mignano, diplomatico di carriera, attualmente ambasciatore d’Italia a Berna, studioso di Dante e scrittore. Ha già al suo attivo diverse opere, a cominciare dai romanzi pubblicati con Fazi («Una lezione sull’amore» e «Le porte dell’inferno») e con Robin («La favola del mercante Docibile e della principessa siriana» e «Pilar degli invisibili»), fino al più recente «Il danzatore inetto» (DeriveApprodi). Le sue precedenti raccolte poetiche sono: «Taccuino nero per il viaggio» (Caramanica, 2003), «Non abbiamo uno sceneggiator di scorta» (2009), «La nostra ribelle buona educazione» (Premio “Sertoli Salis Grytzko Mascioni”, Manni, 2011), «I Venerdì Santi» (Passigli, 2017) e «Nel deserto dell’ora» (Passigli, 2022). Tra le altre sue pubblicazioni, le fiabe de «Il regalo del rinoceronte» (Manni) e i racconti di «El Bolígrafo Boliviano» (Robin). È anche autore, con lo pseudonimo di Mario Cabrera Lima e insieme a Claudio Del Punta, della sceneggiatura del film «Haiti Chérie», vincitore del Premio giuria giovani a Locarno nel 2007 e del Premio per la sceneggiatura al Festival di Mons nel 2008.
«Più svizzeri, sempre italiani. Mezzo secolo dopo l'"iniziativa Schwarzenbach”», a cura di Silvio Mignano, Toni Ricciardi, Carocci editore, Roma, 2022, pp. 128, € 14,00.
Il volume può essere acquistato in libreria o ordinato attraverso le principali librerie online (es. www.ibs.it, www.amazon.it).

Fonte: Stefano Baldi