Made in Italy: si parla delle eccellenze del settore alimentare in un convegno a Roma

26-06-2018 15:49 -

GD - Roma, 26 giu. 18 - Nell´ambito del Progetto Flamines/Clessidra, la società di scopo del Mondo Canova, che ha come obiettivo finale "la Solidarietà", è stato organizzato a Roma un convegno sul settore alimentare del Made in Italy, primo di una serie dedicata ai quattro comparti dell´eccellenza italiana.
L´incontro si terrà il 10 luglio, a partire dalle ore 17.30, nello Studio Legale Internazionale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners, in Via delle Quattro Fontane, 20 Roma), a palazzo Albani Del Drago.
I principali relatori ci saranno Pierluca Antolini, managing director della Dea Capital Alternative Finance SGR; Paolo Cuccia, presidente del Gambero Rosso; Marco De Matteis, amministratore delegato della De Matteis Agroalimentare (Pasta Armando); Alessandro Invernizzi, amministratore delegato della Lurisia; Pasquale Natella, amministratore delegato della EXS Search (Gi Group).
EXCELLENCE Strategie di Sviluppo nei 4 Settori di Eccellenza Italiana: l´introduzione istituzionale sarà fatta dall´on. Maria Spena, della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.
A ricordare che quello della food industry è uno dei settori più prolifici dell´economia italiana, ci ha pensato #EXPO2015 che, al suon di «Nutrire il Pianeta», per sei mesi ha fatto dell´Italia la capitale mondiale dell´enogastronomia, della sicurezza alimentare e di ogni buona pratica che gravitasse intorno al buon cibo.
Fin dal 2010, infatti, gli esperti hanno rilevato per il settore del food una crescita a tassi nettamente superiori del resto dell´economia italiana.
A fronte di un peso del settore di circa il 12% del PIL Italiano, con oltre 130 miliardi attribuibili direttamente alle industrie e ulteriori 57 all´agricoltura, e un incremento dei ricavi nettamente superiore a quello registrato in riferimento al resto del PIL nazionale, nell´edizione 2017 del Food Industry Monitor, le performance delle aziende italiane del Food hanno registrato maggiore redditività rispetto alle altre imprese italiane: l´alimentare fa meglio della moda e del design (nonostante la nostra fama nella design economy) e compete con il settore meccanico.
Per queste ragioni non sbaglia chi auspica investimenti a lungo termine e consistenti nel settore del food da parte di investitori specializzati come propulsori della ripresa delle PMI italiane.
Trenta nuove imprese ogni giorno, per un incremento totale di oltre l´8% dal 2012 e un numero complessivo di oltre 370 mila attività che offrono lavoro a circa 1.3 milioni di persone, quindi almeno un decimo dell´occupazione privata italiana: sono questi alcuni dei numeri straordinari che parlano del settore del Food in Italia.
In aggiunta, non si può tenere non conto del fatto che si tratta sicuramente di uno dei più fortunati settori tra gli export tricolori: solo per fare un esempio, secondo dei dati di Coldiretti l´esportazione di prodotti alimentari avrebbe un fatturato record di oltre 33 miliardi di euro.
Che sia la Cina, un qualsiasi altro Paese d´oltreoceano o anche solo un Paese comunitario, le aziende alimentari italiane hanno bisogno insomma di un salto di qualità, oltre che dimensionale, per affrontare le nuove sfide dell´export.
A sparigliare le carte anche nel settore dell´alimentare è arrivato comunque, negli ultimi anni, il digitale. Come in ogni ambito economico influenzato dalla digital disruption, così, nella food industry l´introduzione di nuove tecnologie ha permesso di rivoluzionare non solo gli impianti aziendali e la filiera dell´alimentare, ma anche e soprattutto la commercializzazione dell´italian food. Le possibilità offerte dall´eCommerce hanno portato nuova linfa nel campo.


Fonte: Redazione