UE: passi avanti a Bruxelles per prodotti pensionistici pan-europei (PEPP)

23-06-2018 11:51 -

GD - Bruxelles, 23 giu. 18 - Con l´accordo raggiunto da poco dal Coreper, ossia il Comitato dei Rappresentanti Permanenti presso la UE, sul testo del "General Approach", è stato fatto un importante passo avanti sui prodotti pensionistici individuali paneuropei (in sigla PEPP) a un anno dalla proposta della Commissione. Lo rende no la FeBAF, la Federazione Banche Assicurazioni e Finanza.
L´iniziativa è una delle più rilevanti nel programma del completamento dell´Unione dei mercati dei capitali (CMU) e mira a fornire una risposta aggiuntiva al problema del gap pensionistico, e al contempo mobilitare nuove risorse derivanti dai risparmi pensionistici verso gli investimenti a lungo termine.
La Presidenza bulgara porta a casa un importante risultato: per il ministro delle finanze Vladislav Goranov "i PEPP promuoveranno la concorrenza tra i diversi soggetti finanziari da cui potranno essere offerti - banche, imprese di assicurazione, fondi pensione, imprese di investimento e società di asset management, consentendo loro di vendere i propri prodotti al di fuori dei confini nazionali e offrendo ai risparmiatori maggiore scelta su dove e quando collocare i propri risparmi".
Tra i principali vantaggi per i risparmiatori, infatti, la possibilità di effettuare un cambiamento anche internazionale del fornitore del PEPP e la portabilità dei contributi versati.
Dal lato dei fornitori, i vantaggi si traducono in potenziali economie di scala, nel riuscire a raggiungere attraverso la distribuzione elettronica clienti nei diversi paesi UE, e nella possibilità di distribuire cross-border tramite un passaporto europeo del PEPP.
Il nuovo testo presenta numerose modifiche rispetto alla proposta iniziale, tra le quali il ridimensionamento del ruolo di EIOPA (responsabile della sola tenuta di un registro centrale e non più della loro autorizzazione) a favore di un più tradizionale ruolo delle vigilanze nazionali. Il punto più controverso nella fase finale della negoziazione in Consiglio - che tocca da vicino Paesi come l´Olanda, dove i fondi pensione sono diffusissimi - ha riguardato il ruolo dei fondi pensione (IORP).
E´ stato deciso che solo a quelli che sulla base della propria legislazione nazionale possono fornire anche prodotti pensionistici individuali e le cui attività e passività corrispondenti alla fornitura di PEPP siano gestite separatamente possa essere consentito di fornire anche i PEPP. La parola ora al Parlamento europeo, dove è programmato il voto in ECON a metà luglio ed in Plenaria a settembre.
Successivamente inizierà la fase negoziale dei triloghi, che saranno condotti dall´Austria nel suo turno di presidenza UE (secondo semestre 2018), con l´obiettivo di raggiungere l´accordo politico entro il maggio 2019, prima delle elezioni del nuovo Europarlamento.


Fonte: Redazione