Cambio alla presidenza del Consiglio dell´Unione Europea: il drastico piano riformista del cancelliere austriaco Kurz

11-06-2018 14:47 -

GD – Berlino, 11 giu.18 – L´Austria vuole imprimere una svolta innovatrice all´Unione Europea, sia sul piano interno che nei rapporti internazionali. Dal 1° luglio la Repubblica alpina eserciterà la presidenza di turno dell´Unione Europea e potrà svilupparsi il piano riformista del cancelliere cristiano-democratico Sebastian Kurz, 31 anni (coetaneo di Luigi di Maio). La scintilla geniale potrebbe essere costituita da un´intesa per ospitare a Vienna il primo bilaterale di Vladimir Putin con Donald Trump.
L´annuncio potrebbe avvenire ancora prima del passaggio delle consegne con la Bulgaria, che esaurisce il suo mandato europeo alla fine di giugno. Vienna è fuori dalle alleanze militari e mantiene buoni rapporti con la Casa Bianca e con il Cremlino. All´inizio del mese, il presidente Vladimir Putin si è recato per la sesta volta in visita in Austria e l´accoglienza è stata calorosa.
"Ritengo una fortuna di avere con la Russia un fondamento così solido per il dialogo", ha dichiarato Kurz, considerato un "pontiere" nei rapporti tra la UE e la Federazione Russa. All´interno del governo bicolore di Vienna, il partito liberale (FPÖ) del vice-cancelliere Heinz-Christian Strache spinge apertamente per la revoca delle sanzioni UE alla Russia.
All´interno dell´Unione Europea, il riformismo anticipato da Kurz in dichiarazioni alla stampa, in patria e all´estero, ha per obiettivo "la sicurezza, la stabilità e l´ordine". Il giro di vite alla predicazione islamista con la chiusura di sette moschee e l´espulsione di imam estremisti sottolinea la preoccupazione per la pace interna. Il fenomeno migratorio viene visto come un campo d´azione prioritario.
"La base di uno Stato funzionante", ha dichiarato il cancelliere al giornale tedesco ´Welt am Sonntag´, "è che un Paese decida da solo quali e quante persone possano immigrare".
Kurz non ritiene di primaria importanza il ricollocamento dei profughi nei Paesi comunitari attraverso un sistema di quote. Da oltre due anni Kurz considera assolutamente urgente la protezione dei confini, nella convinzione che "solo così potrà esservi un afflusso regolamentato di profughi". Per questo, la presidenza comunitaria a guida austriaca è intenzionata ad accelerare "drasticamente" entro il 2027 l´innalzamento a 10 mila agenti dell´organico dell´Agenzia per la guardia costiera e di frontiera, varata nel 2016 per l´ampliamento di Frontex. A suo giudizio "qui si procede troppo lentamente".
L´Agenzia dovrebbe avere inoltre un nuovo mandato politico per potere operare direttamente con il proprio personale, in caso di emergenza, anche nei territori di grandi Paesi di transito come il Niger e la Tunisia.
Inoltre giudici europei dovrebbero decidere sul posto, nei Paesi dell´esodo, circa la legittimità delle richieste d´asilo. Le partenze verso l´Europa dovrebbero in tal modo venire filtrate all´origine.
Il rafforzamento del controllo frontaliero è un punto condiviso a Berlino dalla nuova "Grosse Koalition", in cui la questione migratoria viene gestita con crescente fermezza dal nuovo ministro dell´Interno, Horst Seehofer, leader dei cristiano-sociali bavaresi (Csu). La politica dell´accoglienza a tutti i costi voluta nel 2015 dalla cancelliera Angela Merkel sta registrando una stringente revisione, per effetto anche dei risultati elettorali che hanno conferito ai sovranisti di Allianz für Deutschland (AfD) il ruolo e i numeri di primo partito di opposizione nel Bundestag.
Nel semestre della presidenza austriaca, la sintonia eurocritica di Vienna e Berlino potrà manifestarsi nel campo delle istituzioni. Kurz e Merkel infatti appaiono d´accordo sull´esigenza di avere una sede unica per il Parlamento Europeo attualmente in perenne quanto costosa trasferta fra Strasburgo, Bruxelles e Lussemburgo.
La convergenza austro-tedesca riguarda pure l´idea di ridurre il numero dei membri della Commissione esecutiva di Bruxelles. I due provvedimenti possono generare risparmi rilevanti nei conti economici dell´Unione e sono temi di grande impatto sull´opinione pubblica in vista delle elezioni dell´Europarlamento nel prossimo anno.
Sotto questo profilo, è ancora più coraggiosa la richiesta di Sebastian Kurz, avversata però da Angela Merkel, di bilanciare la Brexit tagliando e ristrutturando il bilancio comunitario dal 2021.


Fonte: Enzo Piergianni