Export: Zurino (IEF) scrive a Sassoli, “leggi europee contrastano nostra economia”

26-11-2021 11:49 -

GD - Roma, 26 nov. 21- Il presidente del Forum Italiano dell’Export, Lorenzo Zurino, ha scritto a David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo, per evitare un grave danno al sistema agroalimentare italiano, causato dalla promulgazione di leggi in contrasto con l’economia italiana.
“È molto grave nonché preoccupante come per Coldiretti anche per il Forum Italiano dell’Export che si possa correre il rischio concreto di ostacolare la vendita dei prodotti Made In Italy attraverso promulgazioni di leggi europee che contrastano palesemente la nostra economia”, ha scritto Zurino nel suo appello. “La minaccia più pericolosa è rappresentata dalle etichette a colori, capace di bloccare l'85% della Dop economy italiana, come ha scoperto la Coldiretti lanciando l’allarme nel corso della diciannovesima edizione del Forum Internazionale dell’Agroalimentrare, dove è stata allestita la prima tavola delle eccellenze agroalimentari italiane che potrebbero scomparire con le nuove etichette a colori”, ha aggiunto rilevando che “a colpire la maggior parte dei nostri alimenti a denominazione d'origine protetta sono in Europa i due sistemi adottati da Gran Bretagna e Francia, rispettivamente l'etichetta ‘Semaforo’ e il ‘Nutriscore’, che assegna il rosso e l'arancione a specialità come il prosciutto di Parma, la mozzarella di bufala campana, il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano, il gorgonzola e perfino l'olio extravergine d’oliva. La colpa è del sistema che conteggia la quantità di zuccheri, grassi e sale presente in 100 g di prodotto, a prescindere dall'assunzione quotidiana che un consumatore ne possa fare”, ha aggiunto il presidente del Forum Italiano dell’Export.
“Sino ad oggi abbiamo assistito ad una sostanziale inerzia da parte delle autorità europee nei confronti di quelle condotte, ormai non più episodiche, volte a trasferire la rinomanza e la qualità dei prodotti italiani su alimenti realizzati altrove secondo tecniche e processi ben lontani dall’eccellenza secolare di cui il nostro Paese si può legittimamente fregiare nel mondo. Fenomeni di Italian Sounding e di fallaci indicazioni di provenienza rappresentano una costante minaccia all’export del Made in Italy e una perdita considerevole di opportunità per i produttori nazionali, che ora si vedono costretti addirittura a relazionarsi con sistemi di etichettatura a semaforo che, del tutto arbitrariamente, finiscono per classificare i prodotti più noti della nostra cultura gastronomica come alimenti da evitare (o almeno questa è e sarà la percezione del consumatore di fronte a ciò cui verranno associati i colori rosso e arancione scuro nel sistema NutriScore)”.
Da parte sua il presidente del Forum Italiano dell’Export per la Regione Lombardia, Giorgio Rusconi, ha rilevato che “l’impegno delle istituzioni italiane e del sistema Paese non può da solo recuperare quel gap di competitività che viene costantemente minacciato da bandierine tricolori o disegni di torri pendenti che campeggiano sulle etichette di molte referenze presenti nella grande distribuzione di molti Paesi europei, al solo scopo di riferirsi ed evocare un concetto di ‘italianità’: è necessario che l’Europa, a partire da un maggior coraggio delle sue istituzioni e corti, eserciti il proprio ruolo e salvaguardi con gli opportuni provvedimenti un’economia altrimenti impropriamente saccheggiata e ingiustificatamente privata del proprio bagaglio di tradizione, cultura e valori”.

Fonte: IEF