Sahel: Svezia con FAO fornisce aiuti ai contadini e agli allevatori colpiti dalla siccità

02-06-2018 16:37 -

GD - Roma, 2 giu, 18 - La Svezia, attraverso la FAO, fornirà aiuti ai contadini e agli allevatori colpiti dalla siccità nella regione del Sahel, principalmente in Burkina Faso e in Mali.
Il contributo di 9,9 milioni di dollari del paese, stanziato attraverso l´Agenzia svedese per la Cooperazione allo Sviluppo Internazionale (SIDA), arriva in risposta all´appello della FAO per il Sahel, dove oltre 4 milioni di persone affrontano difficoltà sempre maggiori dovute alla siccità che nel 2017 ha decimato i raccolti e il bestiame.
l Burkina Faso e il Mali sono due dei sei paesi del Sahel maggiormente colpiti; oltre un milione di persone avrà sempre maggiori difficoltà a procurarsi il cibo nei prossimi mesi.
"Il contributo della Svezia fornirà sostegno alle famiglie nel momento del maggior bisogno. Questo è il periodo in cui i granai si svuotano velocemente e gli allevatori hanno disperato bisogno di foraggio", ha affermato Dominique Burgeon, direttore della Divisione Emergenze della FAO e Leader del Programma Strategico della FAO per la Resilienza.
"Ciò che rende questo contributo particolare è che ci permette di fornire assistenza alle comunità vulnerabili per i prossimi due anni, dando loro il tempo di risollevarsi e di migliorare le capacità di risposta agli shock futuri. La FAO riconosce l´aiuto significativo che la Svezia sta fornendo alle comunità del Sahel in questo momento di grande bisogno", ha aggiunto Burgeon.
In Burkina Faso, gli aiuti della SIDA permetteranno alla FAO di fornire trasferimenti incondizionati di denaro ad oltre 60,000 persone, per procurarsi il cibo e soddisfare i bisogni più urgenti durante la stagione magra (maggio - agosto).
Inoltre, più di 24.000 persone riceveranno trasferimenti di denaro in cambio di lavoro, in particolare per ripristinare i punti di accesso all´acqua e riabilitare i terreni degradati e le strade dissestate.
Entrambi i gruppi riceveranno aiuti per ricostituire i mezzi di sussistenza, come sementi e attrezzi per coltivare cereali e verdure, o per piantare piante di moringa e baobab, che possono contribuire a soddisfare i bisogni nutrizionali.
Gli allevatori riceveranno foraggio e animali (pecore, capre, pollame o maiali) per ripopolare gli allevamenti visto il rischio che il tasso di mortalità animale salga dal 2% all´ 8 % annuo.
In Mali, fino a 24.000 persone beneficeranno della riabilitazione delle infrastrutture di irrigazione su piccola scala, dei pascoli e dei pozzi per l´abbeveraggio degli animali, cosi come delle attività trasversali di educazione alimentare e di protezione sociale (trasferimenti produttivi).
Aumentano i bisogni nel Sahel - Le popolazioni di sei Paesi - Burkina Faso, Chad, Mali, Mauritania, Niger e Senegal - si trovano in seria difficoltà a seguito della siccità registratasi lo scorso anno che, unita al rialzo dei prezzi alimentari, ai conflitti e al frammentarsi dei mercati, ha portato alla peggiore stagione di magra degli ultimi quattro anni nel Sahel.
Gli allevatori sono stati particolarmente colpiti poiché molti pascoli si sono inariditi, lasciando poco o nessun cibo per gli animali.
Ciò può avere conseguenze drastiche sulla salute e sull´alimentazione delle persone. Può anche portare ad un aumento dei conflitti e all´intensificarsi dei rischi di epidemie transfrontaliere man mano che gli allevatori spostano il bestiame in nuove aree e si fanno concorrenza per i pochi pascoli.
Oltre 4 milioni di persone, tra cui 3 milioni di pastori ed agricoltori, nei sei paesi della regione hanno bisogno di assistenza alimentare immediata. Vi è il timore che il numero possa salire a quasi 7 milioni di persone nelle prossime settimane.
La FAO sta lavorando a stretto contatto con l´ UNICEF e il Programma Alimentare Mondiale (WFP) per rispondere ai bisogni più immediati delle popolazioni del Sahel e per affrontare problemi strutturali di più lungo termine.
Quest´anno la FAO mira ad assistere oltre un milione di contadini ed allevatori nei sei paesi fornendo mangime e bestiame, riabilitando i punti di accesso alle risorse idriche, ricostituendo i pascoli, vaccinando gli animali, fornendo denaro in cambio di lavoro, stimolando la produzione agricola ed impegnandosi in un dialogo transfrontaliero per ridurre i conflitti.
La FAO sta anche lavorando per rafforzare la resilienza di quasi mezzo milione di allevatori nel lungo termine.
La SIDA è un partner chiave del programma della FAO sulla resilienza nel Sahel e in tutto il mondo. I contributi della SIDA sono normalmente forniti su un arco temporale pluriennale in modo da avere il tempo necessario per sviluppare le capacita´ di resilienza delle popolazioni colpite.


Fonte: Redazione