Padiglione Italia: Africa e Cooperazione Internazionale, nuove frontiere di energia, infrastrutture e transizione digitale

12-10-2021 18:45 -

GD - Dubai, 12 ott. 21 - I modelli di cooperazione internazionale, a cominciare da quelli tra Italia e Emirati Arabi Uniti, alla prova delle sfide che l’Africa si trova ad affrontare tra le nuove frontiere dell’energia, infrastrutture e transizione digitale: questi i temi al centro del forum svoltosi oggi al Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai. A poche ore della partenza del Global Business Forum Africa in programma a Expo Dubai il 13 e 14 ottobre, l’evento è stato promosso in collaborazione con Confindustria, ICE e Camera di Commercio di Dubai e ha approfondito il quadro delle opportunità di sviluppo in Africa, rafforzando al tempo stesso la cooperazione tra Emirati Arabi Uniti e Italia in settori cruciali come l'energia, le infrastrutture e la trasformazione digitale.
Al confronto hanno preso parte i rappresentanti delle istituzioni e delle principali aziende del settore energetico e delle comunicazioni. Fra i relatori, Fabrizio Botta, direttore Global Sales & Strategy di SAIPEM; Alberto Piatti, responsabile per lo Sviluppo Sostenibile nella Direzione Generale Natural Resources di ENI; Elisabetta Romano, amministratore delegato di Sparkle; Massimo Dal Checco, presidente di Confindustria Assafrica e Mediterraneo.
Il convegno ha sottolineato l’opportunità per le aziende italiane e i partner degli Emirati nel giocare un ruolo di primo piano per la promozione di modelli imprenditoriali volti a garantire e spingere progetti di sviluppo in ogni Paese africano emergente, condividendo i vantaggi delle nuove tecnologie e dei nuovi approcci per generare valore economico.
«Per la ripresa delle nostre economie è necessario promuovere una cooperazione rafforzata, con una integrazione intelligente di Mediterraneo, Medio Oriente e l'Africa. Per raggiungere questo obiettivo, la regione euro-mediterranea-africana ha bisogno di costruire una strategia di sviluppo basata sulla promozione di economie locali e regionali che possano essere i motori di una crescita sostenuta e sostenibile», ha detto Barbara Beltrame, vicepresidente di Confindustria per l’Internazionalizzazione.
«In primo luogo, è opportuno ripensare in modo intelligente le filiere produttive e garantire una maggiore integrazione Nord-Sud e Sud-Sud. Ciò può essere possibile solo con la promozione del libero scambio, attraverso l'attuazione dell’African Free Trade Agreement. Le imprese europee, mediterranee, mediorientali e africane devono cogliere questa opportunità per favorire il commercio e gli investimenti soprattutto in termini di infrastrutture e logistica», ha aggiunto.

Fonte: Redazione