FAO: appello per il sostegno ai rifugiati Rohingya e alle comunità ospiti del Bangladesh

05-05-2018 17:25 -

GD - Roma, 5 mag. 18 - La FAO-Organizzazione delle Nazioni Unite per l´Alimentazione e l´Agricoltura ha lanciato un appello di 8,3 milioni di dollari per offrire sostegno ai rifugiati Rohingya e alle comunità ospitanti - circa 1,2 milioni di persone - del Bangladesh, mentre l´arrivo della stagione dei cicloni e dei monsoni mette ancora più a rischio la sicurezza di comunità già di per sé vulnerabili.
Le dimensioni della crisi - i circa 900.000 rifugiati presso la cittadina di Cox´s Bazar sono più del doppio degli abitanti della città - sta mettendo una notevole pressione sulle comunità locali, e sta portando all´inasprimento della competizione per l´accesso alle già scarse risorse naturali, cibo, carburante e lavoro.
L´abbattimento di alberi per procurare legna da ardere ha eroso le foreste, aumentando i rischi di slavine e inondazioni improvvise durante la stagione dei monsoni.
"La FAO è seriamente preoccupata. Se non investiamo ora nel recupero ambientale, la situazione attuale potrebbe portare ad impatti sia immediati che permanenti, e peggiorare ulteriormente una tragedia umana già devastante", ha affermato Peter Agnew, coordinatore delle Operazioni di Emergenza della FAO in Bangladesh.
"Stiamo assistendo alla crescita dei prezzi alimentari e al crollo dei salari (da 6 a 2 dollari giornalieri), accompagnati da una forte competizione per legna da ardere e il cibo. I membri delle comunità ospiti ci raccontano delle difficoltà crescenti alle quali le loro famiglie stanno andando incontro. Semplicemente non ci sono né risorse né lavoro sufficiente per tutti. Dobbiamo dare alle persone l´opportunità di ricostruire i propri mezzi di sostentamento e alleviare le tensioni sociali, o potremmo presto trovarci con una nuova crisi, nella crisi", ha aggiunto Agnew.
La FAO ha lanciato un appello di 8,3 milioni di dollari per proteggere e ripristinare i mezzi di sostentamento delle popolazioni più vulnerabili, mitigare le tensioni sociali, e portare avanti programmi di lungo termine per il recupero ambientale e per migliorare la produttività agricola.
Al momento la FAO ha ricevuto solamente 1,5 dei 9,8 milioni di dollari necessari per il 2018.
Questi fondi permetteranno alla FAO di: installare nuovi vivai per il recupero delle zone forestali degradate, limitando ulteriori danni all´ambiente e ripristinando le risorse naturali; creare nuove opportunità di impiego per le comunità locali attraverso le attività di ripristino ambientale; continuare a sostenere le comunità ospiti nella produzione di cibo attraverso la fornitura di formazione, sementi e attrezzi; migliorare la nutrizione sia dei rifugiati che delle popolazioni locali.
La FAO collabora con l´Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) per migliorare le condizioni di vita sia dei rifugiati che delle comunità ospitanti.
L´impegno della FAO ad oggi - Per affrontare i cicloni e i monsoni, la FAO ha distribuito kit alimentari di emergenza, che includono taniche da 60 litri per l´acqua, contenitori isolanti per custodire scorte alimentari, sementi e oggetti di valore come i documenti personali; attrezzi, semi e fertilizzanti per coltivare verdure e poter consumare cibo nutriente.
La FAO monitora inoltre la disponibilità di cibo a livello delle comunità. Nei primi mesi del 2018, ha distribuito sementi di qualità, pompe idrauliche ad alta efficienza, e frese rotanti a gruppi di contadini perché possano continuare a produrre senza perdere il raccolto di quest´anno.
La FAO fornisce formazione per migliorare la produttività agricola, facilitare l´accesso ai mercati e rafforzare le capacità delle associazioni di contadini di produrre e commercializzare i propri prodotti.
Nel rispondere all´emergenza, l´impegno della FAO guarda oltre l´immediato e contribuisce a rafforzare la capacità delle comunità di affrontare le crisi, la cosiddetta "resilienza".