ONU: dichiarazione italiana al Forum ECOSOC sul finanziamento allo sviluppo

26-04-2018 16:27 -

GD - New York, 26 apr. 18 - Dichiarazione consegnata il 25 aprile 2018 da Min. Plen. Luigi De Chiara, Capo unità per la strategia, i processi multilaterali e le organizzazioni internazionali del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Forum ECOSOC sul finanziamento allo sviluppo;
"L´Italia desidera aderire alla dichiarazione dell´UE. Come molte altre delegazioni, anche noi siamo grati alla IATF per la relazione, che è uno strumento di analisi molto completo e utile sull´evoluzione globale dei finanziamenti per lo sviluppo.
Vorremmo inoltre congratularci con il Presidente di ECOSOC, l´Ufficio di presidenza e il DESA per aver organizzato un forum così articolato e per aver potuto attrarre così tanti partecipanti di alto livello. La presenza di diversi ministri delle Finanze è un segno molto importante della rilevanza di questo incontro.
Mentre ieri l´UE ha aderito al consenso sul documento finale, contenente molti elementi positivi su genere, clima e altre questioni, siamo consapevoli che il rapporto della IATF, nonostante la crescita generale moderata, mostra che anche le disuguaglianze e molti altri fattori negativi stanno aumentando, chiedendo un´azione più audace e urgente. Ora è più chiaro che mai che solo attraverso una visione olistica e politiche di finanziamento integrate saremo in grado di raggiungere uno sviluppo sostenibile, equo e inclusivo.
Molte riflessioni interessanti sono il risultato delle nostre discussioni finora. Vorrei semplicemente aggiungere alcuni elementi di informazione sui progressi compiuti dall´Italia nell´attuazione delle principali voci del finanziamento dello sviluppo.
Su ODA, l´Italia continua a riallineare aumentando il suo impegno finanziario per finanziare lo sviluppo dei paesi partner. Come recentemente certificato dall´OCSE-DAC, l´incremento dell´APS italiano del 10,2% nel 2017 è stato tra i quattro più alti tra i paesi donatori. Parte dell´aumento è dovuta ai costi dei donatori per i rifugiati. Ciò non dovrebbe sorprendere, considerando la straordinaria pressione della mobilità umana nel Mediterraneo che l´Italia, il mio paese, sta affrontando, ma anche i fondi per i programmi di cooperazione allo sviluppo sono aumentati parecchio. Aumentare l´APS, tuttavia, non è sufficiente. Stiamo inoltre migliorando le capacità di valutazione dei nostri progetti al fine di ottimizzare l´utilizzo delle nostre risorse.
Su DRM, stiamo aumentando il nostro impegno in una serie di settori: sostenere strumenti come le tasse settoriali nel settore sanitario, fornire assistenza bilaterale nelle politiche fiscali, fiscali e di spesa pubblica, contribuire a sviluppare la cooperazione fiscale globale nelle sedi appropriate e anche finanziare iniziative specifiche come l´elaborazione da parte del DESA del "Manuale delle Nazioni Unite sulla protezione della base imponibile dei paesi in via di sviluppo" che mira a rafforzare la capacità dei paesi in via di sviluppo nel settore fiscale.
Nel settore privato. Seguendo la riforma della Cooperazione italiana allo sviluppo, stiamo proseguendo il processo di innovazione dei modelli e degli strumenti finanziari innovativi in ​​particolare in settori chiave quali infrastrutture, acqua ed energia sostenibile, dove i partenariati pubblico-privato sono essenziali. Stiamo anche cercando di coinvolgere il settore privato per aumentare il suo impegno a essere più attivo e responsabile rispetto alla promozione di uno sviluppo che sia realmente sostenibile.
La mia ultima osservazione riguarda il finanziamento dello sviluppo sostenibile per un paese sviluppato come l´Italia. Vorrei qui sottolineare la riforma della legge finanziaria italiana che, spostandosi dall´uso solo dei tradizionali indicatori macroeconomici, ha introdotto indicatori di benessere e di uguaglianza che saranno presto integrati con l´inclusione degli indicatori di sostenibilità derivati ​​dall´Agenda 2030. La dotazione di bilancio del settore pubblico italiano in futuro dipenderà sempre più dalla valutazione degli effetti sul benessere dei cittadini e sullo sviluppo complessivo sostenibile.
Un´ultima parola sul sistema di sviluppo delle Nazioni Unite, che è alla base di un finanziamento efficace dello sviluppo sostenibile. L´Italia sostiene le proposte di riforma avanzate dal Segretario generale per un sistema più adatto allo scopo. Crediamo che il sistema delle Nazioni Unite debba sviluppare un approccio più integrato e modalità di azione congiunta. L´Italia è un fornitore convinto di contributi finanziari multilaterali volontari. In futuro, baseremo sempre più questi contributi sulla capacità di ciascuna istituzione delle Nazioni Unite di abbracciare la riforma e di rivedere le sue attività in linea con la visione dell´Agenda 2030.
La transizione da miliardi a migliaia di miliardi non si realizzerà in un giorno. Sarà un processo graduale e questo Forum si conferma un contesto molto valido in cui indirizzare e possibilmente aumentare la velocità di tale evoluzione".


Fonte: Redazione