FAO: investire in agricoltura è vitale per il futuro della Siria

25-04-2018 15:33 -

GD - Bruxelles, 25 apr. 18 - La FAO ha esortato i Paesi che partecipano alla Conferenza Internazionale dei donatori per la Siria in corso a Bruxelles (24-25 aprile) a investire nell´agricoltura come motore di stabilizzazione e ripresa.
"Nonostante notevoli battute d´arresto, l´agricoltura continua a sostenere quasi la metà dell´approvvigionamento alimentare della Siria, fungendo da ancora di salvezza per milioni di persone vulnerabili", ha dichiarato il Vice Direttore Generale della FAO per i Programmi, Daniel Gustafson. "Questa è una testimonianza della resilienza del popolo siriano e del settore agricolo". "Senza un´ulteriore assistenza al settore agricolo e ai programmi di resilienza nelle aree rurali, l´insicurezza alimentare continuerà a crescere così come l´emigrazione, e la stabilità rimarrà una meta difficile da raggiungere".
"Dobbiamo affrontare le cause profonde e l´impatto della vulnerabilità che hanno contribuito a esacerbare la crisi, in particolare il divario tra aree urbane e rurali in termini di povertà e accesso ai servizi sociali, l´aumento della scarsità di risorse idriche e il cambiamento climatico che sono alla base della massiccia disoccupazione rurale e dell´emigrazione ", ha aggiunto Gustafson. "Mentre tutti riconoscono l´importanza dell´approccio alla resilienza nel rispondere alla crisi siriana e l´imperativo di superare gli interventi umanitari e di sviluppo, continuiamo a dover fare i conti con una notevole carenza di finanziamenti".
La FAO ha lanciato un appello per 120 milioni di dollari nell´ambito del Piano di risposta umanitaria per la Siria 2018 ma ha ricevuto sinora solo un quarto del totale richiesto.
L´Unione europea e le Nazioni Unite hanno co-presieduto la conferenza dei donatori a Bruxelles per mobilitare gli aiuti umanitari e ottenere sostegno politico per il processo di pace guidato dall´ONU.
L´agricoltura può essere il motore della stabilizzazione della Siria
Prima del conflitto, l´agricoltura rappresentava un quarto del prodotto interno lordo del paese e costituiva il principale mezzo di sostentamento per quasi metà della popolazione. Oggi un terzo della popolazione siriana, circa 6,5 milioni di persone, sta affrontando una situazione di fame acuta e il conflitto continua a essere la causa della più grande crisi di rifugiati al mondo.
Gran parte del conflitto si è concentrato nelle principali aree agricole della Siria e il settore rurale è stato gravemente colpito. La FAO stima che dall´inizio del conflitto il danno e le perdite per il settore in totale superino i 16 miliardi di dollari. L´enorme numero di sfollati, la perdita di bestiame su larga scala e i danneggiamenti alle infrastrutture hanno portato ad un enorme calo della produzione agricola e a prezzi record dei prodotti alimentari.
Nonostante questo, molti agricoltori continuano a coltivare, dimostrando la capacità di recupero dell´agricoltura. L´anno scorso la produzione di grano ha raggiunto 2 milioni di tonnellate, lo stesso in termini pro-capite rispetto ai livelli pre-crisi, quando la Siria era considerata il granaio della regione. Molte famiglie fanno affidamento sulla propria produzione alimentare, coltivando la frutta e verdura di cui si nutrono e allevando il bestiame.
E´ necessario assicurare che l´assistenza alimentare vada di pari passo con gli aiuti all´agricoltura e alla zootecnia, per salvare mezzi di sussistenza e vite umane.
Il lavoro della FAO in Siria e nei paesi che ospitano i rifugiati
La FAO e i suoi partner dall´inizio del conflitto hanno fornito un sostegno cruciale in tutta la Siria proteggendo e ripristinando il sostentamento rurale nelle aree sotto il controllo sia del governo che dell´opposizione.
Solo lo scorso anno, i programmi della FAO hanno aiutato gli agricoltori a coltivare abbastanza grano da riuscire a nutrire altri 1,7 milioni di persone per un anno. Attraverso campagne di vaccinazione e di trattamenti veterinari, la FAO ha contribuito a mantenere forti e sani oltre 11 milioni di capi di bestiame sopravvissuti.
Nel 2018, la FAO sta assistendo le famiglie siriane che soffrono fame e grave denutrizione ad aumentare la produzione agricola e zootecnica salvavita. La FAO sta anche proteggendo e costruendo attività produttive come canali d´irrigazione e ripristinando o creando opportunità di generare reddito.
Nei paesi limitrofi, dove molte famiglie di rifugiati spendono una notevole percentuale del proprio reddito per il cibo, la FAO da assistenza per una produzione alimentare sostenibile e per generare opportunità di reddito e sostentamento. In Giordania, dove oltre il 50% dei rifugiati siriani ha un consumo alimentare povero o borderline, la FAO sostiene la coltivazione di orti e altri tipi di produzione alimentare, la commercializzazione dei prodotti rurali e opportunità di lavoro. In Turchia, la FAO sta lavorando con i rifugiati e i membri vulnerabili delle comunità ospitanti per la produzione agricola su piccola scala, per attività generatrici di reddito e per il collegamento tra corsi di formazione professionale e opportunità di occupazione.
Questo lavoro non può continuare senza il sostegno dei donatori. Finora, questo lavoro è stato possibile grazie al sostegno del Belgio, dell´Unione europea, della Germania, dell´Irlanda, dell´Italia, del Sudafrica, della Svezia, della Svizzera, della Turchia, del Regno Unito, degli Stati Uniti e del Fondo umanitario comune delle Nazioni Unite e del Fondo centrale d´intervento per le emergenze.


Fonte: FAO