OSCE: Sottosegretario Amendola, "modello italiano" per lotta contro tratta di esseri umani

24-04-2018 18:45 -

GD - Vienna, 24 apr. 18 - Il sottosegretario agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Vincenzo Amendola, ha partecipato a Vienna alla 18/ma conferenza sulla lotta contro la tratta di esseri umani organizzata dall´OSCE, di cui l´Italia ha quest´anno la presidenza. La conferenza si è concentrata sulla condivisione e promozione delle migliori prassi adottate nell´area OSCE per il contrasto alla tratta di esseri umani.
"Condannare con forza e combattere con impegno quotidiano il fenomeno della tratta di esseri umani non è sufficiente. È importante anche diffondere un approccio basato sulla prevenzione costante e sulla protezione delle vittime e delle categorie più deboli", ha affermato Amendola, che ha aggiunto: "esortiamo l´OSCE ad assumere sempre di più il ruolo di connettore privilegiato tra tutti gli attori presenti negli Stati membri per favorire l´individuazione di modalità innovative di cooperazione che consentano di mettere in campo un´azione ancora più incisiva".
"È questo lo stesso approccio adottato dall´Italia a livello nazionale, che si basa sulla cooperazione tra attori istituzionali e società civile. Nel modello italiano abbiamo integrato le attività di contrasto alle reti criminali con programmi di assistenza e integrazione sociale a beneficio delle vittime, prevedendo anche la concessione del permesso di soggiorno per le vittime della tratta; e con percorsi di inserimento nel mondo del lavoro", ha continuato il sottosegretario.
"Questo modello è contenuto in un Piano d´Azione Nazionale per il contrasto alla Tratta e allo Sfruttamento del Lavoro, in vigore per il triennio 2016 - 2018, attuato attraverso una Cabina di Regia in cui siedono tutti gli attori istituzionali e sociali", ha aggiunto Amendola,
Infatti, il Governo italiano ha stanziato un Fondo apposito per le misure anti tratta, destinato a finanziare non solo i programmi di assistenza e di integrazione sociale delle vittime, ma anche forme di protezione tramite l´istituzione di centri di ascolto e di accoglienza. A tal fine, sono stati progressivamente accresciuti gli stanziamenti previsti per il Fondo, dagli 8 milioni del 2015 ai 22,5 milioni di euro per 21 progetti approvati a fine 2017.


Fonte: Carlo Rebecchi