Austria: Vienna ritira nota su altoatesini, "soddisfazione" Farnesina

19-04-2018 19:05 -

GD - Roma, 19 apr. 18 - Il ministero degli Esteri austriaco, secondo quanto si apprende in una nota della Farnesina, ha ritirato il progetto di legge che estende la protezione consolare anche agli altoatesini di lingua tedesca e ladina. "Apprendiamo con soddisfazione che dal ministero degli Esteri austriaco è giunta notizia del ritiro del disegno di legge sull´Alto Adige", ha dichiarato il ministro degli Esteri Angelino Alfano.
"L´iter del procedimento legislativo", ha proseguito Alfano, "è stato infatti bloccato. Lo stop a questo testo è la giusta risposta all´impegno e alla solerzia con cui la Farnesina ha seguito la vicenda sin dall´inizio, fino ad arrivare a dare, proprio ieri, indicazioni precise (al nostro ambasciatore a Vienna-ndr) di rappresentare le giuste ragioni dell´Italia, presentando una formale lettera di protesta al governo austriaco", ha proseguito il capo della diplomazia.
"L´odierna decisione del governo d´Austria dimostra che la collaborazione tra Paesi europei è un bene da preservare con cura ed equilibrio", ha concluso Alfano.
Il nuovo braccio di ferro tra Italia ed Austria questa volta è durato poco perché prontamente stoppato da Vienna sollecitata da Roma. Il disegno di legge per la protezione consolare dei sudtirolesi è stato ritirato a seguito della protesta formale inviata nella capitale austriaca dal ministro degli Esteri Angelino Alfano.
Ancora una volta a far "litigare" due Paesi considerati "amici", era stata una problematica legata all´Alto Adige. Come noto, nella provincia più a nord d´Italia con il censimento del 2011 la maggioranza della popolazione (69,41%) si è dichiarata appartenente al gruppo linguistico tedesco (26,06% a quello italiano ed il 4,53% a quello ladino). La dichiarazione di appartenenze linguistica (cadenza decennale) è un dato sensibile e viene custodita negli archivi del Tribunale di Bolzano.
Sventato il rischio di una crisi diplomatica con l´innalzamento del ´muro´ con lo spostamento di soldati e panzer austriaci al sensibile valico di frontiera del Brennero a seguito della questione migranti diretti in Austria, lasciato in stand-by il tema sulla doppia cittadinanza da concedere ai cittadini sudtirolesi (se ne riparlerà in autunno), la nuova crisi questa volta è durata poco più di ventiquattr´ore. A bloccarla è stata la diplomazia italiana con la Farnesina intervenuta prontamente nei confronti di Vienna. Motivo? Tutto era legato al disegno di legge che il Governo Kurz aveva trasmesso al Parlamento dove veniva indicata la possibilità per i cittadini altoatesini del gruppo linguistico tedesco e ladino di recarsi presso le Ambasciate e i Consolati della Repubblica d´Austria all´estero anche se in quella Nazione è presente una rappresentanza diplomatica italiana. Ignorando che i sudtirolesi per il momento sono ancora cittadini della Repubblica italiana e viaggiano con documento emesso dalle autorità italiane.
Il ministro degli Esteri Alfano aveva definito il progetto della protezione consolare "assolutamente non conforme alle norme UE in materia di cittadinanza europea e in materia consolare contrario al diritto internazionale" oltre ad essere "non in linea con la collaborazione che dovrebbe esistere tra Paesi europei".
La normativa dell´UE prevede la protezione consolare dei cittadini dell´Unione all´estero se il loro Paese d´origine in quella Nazione non ha rappresentanza diplomatica ma ciò che aveva fatto scoppiare la polemica era il fatto che Vienna, senza aver interessato le autorità italiane, stava inserendo la possibilità "agli altoatesini di lingua tedesca e ladina di poter scegliere tra il consolato austriaco o quello italiano".
L´Austria si stava celando dietro alla storica clausola del ruolo di "potenza tutrice" che gode verso l´Alto Adige.
Poi l´interessamento della Farnesina che ha portato l´Austria a bloccare l´iter del procedimento legislativo.


Fonte: Carlo Rebecchi