CGIE: Commissione UE e Nord Africa, emigrazione, vaccini e Comites

28-04-2021 14:36 -

GD - Roma, 28 apr. 21 - La Commissione Continentale Europa e Africa del Nord del CGIE Consiglio Generale degli Italiani all'Estero riunitasi in videoconferenza, prima di iniziare i lavori ha dedicato un minuto di raccoglimento per la scomparsa del cav. Michele Di Leo, presidente del Comites di Friburgo in Brisgovia (Germania), scomparso di recente.
Tra i temi in discussione, gli aggiornamenti sulla situazione sanitaria nei vari paesi di rappresentanza. “La mobilità dei cittadini all’interno dell’Europa è alta e, di conseguenza, anche i cittadini italiani non iscritti all’AIRE, rientrati a loro volta nei Paesi d’origine, non possono ancora essere vaccinati. Il CGIE oltre a segnalare questa anomalia ai parlamentari eletti nella circoscrizione estero, ha segnalato questa differenza di trattamento al ministro della Salute, reclamando la non applicazione dell’articolo 32 della Costituzione. Si è constatato, invece, che i connazionali regolarmente residenti nei Paesi europei, integrati nei vari sistemi di previdenza e assistenza, hanno diritto e fanno ricorso senza impedimenti alle istituzioni sanitarie locali senza difficoltà”, si legge in una nota del CGIE.
In merito alla conferenza sul futuro dell’Europa, sono state discusse proposte per interventi e progetti di interesse per gli italiani all’estero: diritti, cultura, sanità, stato sociale. La Commissione Continentale Europa e Africa del Nord “coglie molto positivamente l’opportunità di partecipare attivamente alla discussione sul futuro dell’Europa, aperta nei giorni scorsi dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, dal presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e dal primo ministro portoghese Antonio Costa, le cui dichiarazioni progettuali sono allegate al presente documento. Un identico documento prodotto dalla Camera dei Deputati è proposto alla lettura dei consiglieri delle altre commissioni continentali, prosegue la nota.
Il CGIE, mediante la Commissione Continentale Europa e Africa del Nord, in qualità di organismo istituzionale e portatore di interessi, si propone come interlocutore nella fase di costruzione del processo proposto dai paesi comunitari che partirà orientativamente il 9 maggio 2021, giornata dell’Europa.
La Commissione ha concordato di riunirsi regolarmente due volte al mese per discutere e rilanciare il progetto “Europa in Movimento” e discutere di temi che riguardano la libera circolazione in Europa e soprattutto ragionare su proposte per migliorare i diritti e le condizioni dei cittadini italiani/europei che vivono nel mondo. Tra queste anche la loro partecipazione politica nelle scelte dei propri rappresentanti. Nel mese di maggio organizzerà un webinar con il sottosegretario ai rapporti con l’Europa, Enzo Amendola, che nella passata legislatura ha lavorato a stretto gomito con il CGIE.
I colleghi residenti nel Regno Unito hanno ricordato lo stato in cui vivono i connazionali italiani in quel paese assieme ai termini temporali del 30 giugno 2021 per la realizzazione della Brexit, come anche l’alleggerimento della mole di lavoro che produrrà la riapertura del Consolato di Manchester sulle attività consolari nella City londinese. Occorre rafforzare le risorse umane in tutte le sedi consolari del Vecchio Continente e pensare all’assunzione di nuovo personale per calmierare i ritardi amministrativi esistenti”.
La Commissione Continentale Europa e Africa del Nord ritiene, infine, che “la data proposta dall’amministrazione del MAECI per il rinnovo dei Comites, il 3 dicembre 2021, difficilmente permetterà di preparare al meglio i complessi adempimenti della legge 286/2003 e del relativo regolamento di attuazione, nonché la sperimentazione del voto telematico.
Il prolungarsi dell’attuale situazione pandemica rappresenta a nostro avviso un serio ostacolo alla corretta preparazione delle prossime elezioni dei Comites. L’impossibilità di riunirsi ed organizzare momenti di incontro con la collettività, per informare e promuovere la partecipazione alle elezioni, rischia di comprometterne seriamente il risultato. Più a monte, il semplice atto di raccogliere le firme necessarie alla presentazione delle liste appare quantomeno poco praticabile nell’attuale scenario.
È altresì da rilevare, secondo la nota del CGIE, che i Consiglieri eletti in Europa e in Africa del Nord ritengono che le elezioni per il rinnovo dei Comites debbano svolgersi con una nuova normativa, la quale ridefinisca natura, funzioni, ruoli, prerogative e finalità degli stessi. L’obiettivo immediato, di fronte al quale occorrerà insistere senza arretrare, è quello di evitare la modalità di voto che contempla l'inversione dell'opzione, che, se ancora applicata, comprometterebbe la credibilità e la funzionalità dei Comitati degli Italiani all’Estero, la cui legge istitutiva ha oramai bisogno di essere aggiornata ai nostri tempi e alle necessità della nuova ondata migratoria; in sostanza gli italiani all’estero rappresentano il 10% della popolazione nazionale”.
“È compito del Parlamento e del Governo assumere l’impegno di calendarizzare e approvare una nuova riforma che regoli questi organismi di rappresentanza, partendo auspicabilmente dall’articolato di legge assunto in assemblea plenaria del CGIE nel lontano novembre 2017 e che ha bisogno di alcuni aggiustamenti pratici in seguito alle trasformazioni sopraggiunte con la diffusione della pandemia da Covid-19 che, inesorabilmente, sta cambiando ordinamenti, modi di vivere e l’organizzazione statuale del mondo interno e di riflesso del mondo del lavoro e della società. Chiediamo al Governo e alle istituzioni italiane di impegnarsi per la soluzione dei problemi ancora irrisolti e per accorciare le distanze geografiche e quelle culturali tra il nostro paese e il mondo degli italiani all’estero, lo chiediamo per i nostri connazionali, ma anche per l’Italia, se vuole uscire definitivamente dalla palude nella quale si è ritrovata, facendo leva sulle potenzialità presenti nelle comunità italiane all’estero. Perciò rinnovare gli strumenti a disposizione degli organi di rappresentanza è ritenuto necessario ma per tutte le anzidette ragioni se ne auspica il rinvio”, conclude la nota.



Fonte: CGIE