IIC Londra dà voce ad artisti migranti in UK

19-02-2021 16:02 -

GD - Londra, 19 feb. 21 -- (Londra'Italia) - L'Istituto Italiani di Cultura di Londra ha dato voce agli artisti migranti dal Belpaese in UK con sette episodi video che vedono protagonisti altrettanti performers col tricolore nel DNA ma nati in giro per il mondo
È disponibile da oggi sul canale Vimeo dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra (ICI) il quinto episodio della serie "Performing Italy: Sette video ritratti di artisti dal background migratorio nel teatro contemporaneo italiano". Il progetto, ideato dall’Istituto di Cultura e prodotto da Suq Festival e Teatro, intende dar voce alle storie, le aspirazioni e le riflessioni dei nuovi artisti italiani, migranti di prima, seconda o terza generazione.
Sono le loro parole a raccontare cosa significa essere straniero nei teatri italiani, sentirsi diverso ma anche uguale, primo ma anche ultimo. Spesso costretti in ruoli stereotipati, altre volte in conflitto con i loro “diversi pezzi di identità,” poco rappresentati, ma anche bramosi di portare sul palco un dialogo, un incontro, una storia.
Il contributo di questi artisti è di fondamentale importanza per la scena culturale del Bel Paese, ma anche troppo spesso trascurato.
Ed ecco che l’iniziativa dell’IIC di Londra punta proprio a far sì che le storie di chi il mondo del teatro lo fa e lo cambia acquistino visibilità, instaurino un confronto e siano motore di integrazione.
La missione del Suq Festival di Genova è da anni quello di creare, attraverso il linguaggio delle arti performative, un’occasione di crescita, conoscenza e dialogo fra culture.
L’Istituto londinese ha voluto far propria questa missione per dare voce a sette artisti ed offrire il loro “sguardo inedito” su come il teatro italiano contemporaneo cambia e “si apre.”
L’Italia è il secondo Paese in Europa per numero di stranieri residenti (5,3 milioni a1 1° gennaio 2019, di cui 3,7 milioni di cittadini extra-UE, fonte Eurostat). Molti di questi hanno ottenuto la cittadinanza, altri no. Ma sui palchi c’è ancora poca consapevolezza di queste realtà.
“Fare teatro è difficile di per sé. Ma fare teatro ed essere migrante lo è ancora di più”, ha raccontato Alberto Lasso, nato a Panama da madre peruviana ed immigrato in Italia durante le scuole medie. “Ma la pratica teatrale è inclusiva per la sua vera natura. Ti costringe ad un rapporto con l’altro aperto e dialogico”
Gli episodi precedenti, che rimangono disponibili sul canale Vimeo dell’ICI, hanno visto coinvolti Shi Yang Shi, Bintou Outtara, Marcela Serli e Alberto Lasso. Di 15 minuti circa l’uno, questi episodi hanno ripercorso il passato, il presente ed i progetti futuri di questi performers. “Non dobbiamo essere uguali per capirci”, ha detto Marcela, argentina di nascita. Lì sta la forza del teatro, nella diversità come arricchimento, come risorsa e come opportunità.
Insieme a Katia Pizzi, direttrice dell’ICI, ha partecipato al progetto anche Margherita Laera dell’Università del Kent. Gli episodi sono disponibili gratuitamente, sono rivolti ad un pubblico misto e sono disponibili con sottotitoli in inglese. I prossimi appuntamenti saranno oggi, 18 febbraio, e il 25 febbraio ed il 4 marzo.

Valentina Colò












Fonte: Londra’Italia