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La geopolitica della transizione energetica: intervento amb.Morris

24-06-2021 10:21 - Ambasciate
GD - Roma, 24 giu. 21 - L'ambasciatore britannico in in Itala, Jill Morris, ha aperto i lavori della conferenza virtuale "Geopolitics of the Energy Transition". Qui di seguito il suo intervento.
«Buongiorno a tutti e benvenuti a questo webinar sulla "Geopolitica della transizione energetica", promossa dall'Ambasciata britannica a Roma, dall'ISPI e dalla Fondazione Enel. Oggi ascolteremo gli interventi di numerosi esperti di alto livello, cio’ mi conferma che questa sarà una discussione molto ricca e stimolante.
Come saprete, il cambiamento climatico è già in atto e se non agiamo ora, saranno le generazioni future a sostenere il peso delle nostre scelte. Ma quest'anno abbiamo un'opportunità unica per cambiare davvero lo scenario internazionale, premendo l’acceleratore e affrontando concretamente il cambiamento climatico, assicurando un futuro sostenibile per le generazioni future.
Quest'anno è quello che chiamiamo l’anno delle presidenze per il Regno Unito e l'Italia. Abbiamo presidenze parallele del G7 e del G20, e la partnership sulla COP26. Guardando alla COP26, il cambiamento climatico e la transizione energetica sono stati al centro del vertice dei leader del G7 di due settimane fa. Tutti i paesi del G7 si sono impegnati ad accelerare la fine del carbone, ad accelerare l'adozione di veicoli a zero emissioni e a raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050.
Mentre ci riprendiamo dalla pandemia, il governo britannico, come l'Italia, sta sostenendo con forza la necessità di una ripresa verde dalla crisi. Vogliamo costruire meglio di prima, senza chiuderci in modelli inquinanti per gli anni a venire. Questo significa allontanarsi da un sistema basato sui combustibili fossili e abbracciare la transizione verso l’energia pulita.
Questa è una transizione storica, che ha il potenziale per rimodellare completamente il panorama geopolitico. I combustibili fossili hanno, sino ad ora, dominato questo settore. Con le rinnovabili, l'idrogeno verde, i veicoli a zero emissioni e altre fonti di energia pulita, questo scenario cambierà. E come vedremo, questo cambiamento è in generale molto positivo per la geopolitica globale, sia che si parli di sicurezza energetica, di uguaglianza globale o di relazioni internazionali.
Ma come per ogni cambiamento, dobbiamo essere preparati. Dobbiamo pianificare in anticipo e sfruttare al massimo le opportunità per evitare le trappole. Dobbiamo avere ben chiaro che questa sarà una transizione profonda che influenzerà il modo in cui le società operano. Quei paesi che rimarranno dipendenti dai combustibili fossili e non investiranno nella transizione si troveranno ad affrontare perdite di reddito, con un impatto sui mezzi di sussistenza e sulla loro popolazione, e quindi sulla stabilità politica e persino globale. Nella presidenza della COP26, e in tutto il lavoro sul cambiamento climatico, il Regno Unito è fortemente impegnato a garantire che nella transizione, nessuno sia lasciato indietro; che questa sia una transizione equa e giusta per tutti. Crediamo che attraverso forum multilaterali come il G7, il G20 e il COP26, e conferenze di alto livello come questa, possiamo lavorare per capire meglio le opportunità e le sfide. Possiamo trovare le soluzioni per rendere la transizione Net Zero la più grande storia di successo del 21° secolo».


Fonte: Redazione
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