L’economia della nazione caucasica ha marciato negli ultimi anni a tassi di sviluppo elevati, fino a picchi del 36 per cento in un anno. Il 2020 doveva essere l’anno della cultura dell’Azerbaijan in Italia: purtroppo quasi tutti gli eventi in programma, per l’emergenza sanitaria in atto, sono stati cancellati. La visita si è conclusa con un reciproco scambio di doni: il diplomatico ha regalato al presidente della Toscana un romanzo che racconta sula sfondo l’Azerbaijan oggi mentre la Regione l’ha omaggiato con un cofanetto di prodotti officinali e profumi fiorentini.
L’ambasciatore azero si è incontrato anche con Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio Regionale della Toscana, nel suo studio a palazzo del Pegaso. Rinsaldare le relazioni di amicizia e collaborazione e svilupparne di nuove nei prossimi anni è stato l'impegno con cui si è concluso l'incontro.
Si è trattato della prima visita ufficiale ospitata nello studio del presidente dell'Assemblea della Toscana, dove l'ambasciatore azero ha inaugurato, con la firma in calce ad una sua dedica di amicizia, il libro degli ospiti che saranno in visita ufficiale nella sede del Consiglio.
“Sono grato della visita dell'ambasciatore, perché in questo difficile tempo di pandemia ci ha permesso di rinnovare i rapporti di amicizia in essere tra i nostri paesi e, guardando al futuro, ci ha consentito di intravedere nuove possibilità di collaborazione in campo istituzionale, economico e culturale”, ha dichiarato il presidente Mazzeo a margine dell'incontro.
L'amb. Ahmadzada ha ricordato che Italia e Azerbaijan hanno rapporti consolidati e il suo Paese guarda con grande interesse alla Toscana, una terra molto apprezzata, tanto che sta lavorando alla realizzazione di un gemellaggio tra la città di Firenze e una città azera.
“Ho capito che le nostre economie", ha proseguito Mazzeo, "sono diverse, ma proprio per questo presentano la possibilità di sviluppare forti sinergie. Lavoreremo per far conoscere le nostre eccellenze economiche e culturali e saremo lieti, passata la pandemia, di ospitare in una delle nostre sedi uno degli eventi che la repubblica azera aveva programmato per quest'anno in Italia, per far conoscere la propria cultura agli italiani”.