L'opera dello street artist più famoso al mondo era stata rubata a gennaio del 2019 e poi ritrovata il 10 giugno di quest'anno in un casolare della campagna abruzzese, ad Alba Adriatica, nel teramano. Da ieri sera è però esposta in un salone di Palazzo Farnese, sede della rappresentanza diplomatica di Francia, scortata dai carabinieri dei Beni Culturali italiani che l'hanno ritrovata un mese fa e che nei prossimi giorni ne scorteranno il viaggio fino alla frontiera.
La "Ragazza in lutto", simbolicamente dipinta da Bansky su una delle uscite di sicurezza del locale parigino, è stata la protagonista della Festa nazionale francese, simbolo di una "memoria che commuove", come ha sottolineato l'amb. Christian Masset ringraziando l'Italia, ma anche sottolineando la solidarietà e la cooperazione tra i due Paesi.
"È stato un gesto doveroso. Le opere d'arte devono essere restituite ai loro contesti", ha detto il gen. Roberto Riccardi, comandante generale dei carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Il procuratore dell'Aquila, Michele Renzo, che ha seguito le indagini per il recupero dell'opera rubata, ha detto che "il 14 luglio è la festa della libertà e la libertà la celebriamo tutti. Il valore simbolico di questa porta ci dice che per la nostra libertà dovremo lottare sempre".
I parigini per tornare ad ammirare la porta del Bataclan di Bansky e a commuoversi dovranno però aspettare ancora un po': la polizia francese ha arrestato sei persone, i carabinieri italiani ne hanno denunciate altre due (uno è il proprietario del casolare dove la porta è stata ritrovata) e le indagini però non sono chiuse. Le autorità francesi, spiega il gen. Riccardi, dovranno esaminarla.
Intanto l'amb. Masset con amore paterno raccomanda: "Per carità non toccatela. Non vorremmo che la polizia francese isolasse il dna delle vostre impronte...".