L'artista, membro della «Generación del 50», è stato artefice della rivoluzione poetica peruviana. Il suo percorso artistico lo ha portato a sperimentare la pittura, la poesia, la narrativa e il teatro; il «nodo» è l'elemento centrale della sua produzione artistica che rappresenta una sintesi tra le sue origini latinoamericane, eredità dei quipus amerindi, e la sua esperienza europea. Il nodo, oltre che il fondamento della sua arte, è per Eielson un simbolo magico tra la dimensione visuale e quella verbale, un segno arcaico e moderno allo stesso tempo.
Curata da Martha Canfield e Antonella Ciabatti, la mostra di Jorge Eduardo Eielson (Lima, 1924 - Milano, 2006) rappresenta il seguito di quella realizzata nel 2008 a Firenze, presentata da Mario Vargas Llosa, e vuole dare testimonianza della varietà creativa di uno dei più importanti artisti peruviani del XX secolo: la poesia visiva e sonora, le installazioni, i dipinti, le sculture in tela, con il nodo come punto massimo di riflessione filosofica e segno estetico.
La rassegna sarà inaugurata giovedì 23 gennaio, alle ore 18:30, nella Sala Dalì dell'Instituto Cervantes, in piazza Navona, 91, e rimarrà aperta fino al 29 febbraio.