Nato a Montebelluna, era cresciuto a Oderzo e dopo gli studi aveva intrapreso la carriera diplomatica, lavorando come vice ambasciatore a Khartoum in Sudan, poi come console a Spalato in Croazia, a Detroit negli Stati Uniti, Argentina, Svizzera. Ma aveva ricoperto anche diversi incarichi a Roma tra i quali quello di segretario esecutivo del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero.
L'ultima delle sue quattro lauree, quella in Relazioni Internazionali conseguita con 110 e lode era stata conseguita con una tesi su “La policy Analysis applicata al caso della richiesta di maggiore autonomia per le regioni italiane, con particolare riferimento alla Regione del Veneto”, e l'introduzione era stata curata dal presidente della Regione, Luca Zaia.
Nobili era stato nominato console generale d'Italia a Vancouver nel settembre dell'anno scorso. A Oderzo, dove era cresciuto, lo ricordano in tanti: da giovane era stato infatti un provetto nuotatore nonché istruttore dell'Arca Nuoto e per un periodo aveva anche svolto il lavoro di vigile urbano mentre continuava a studiare per intraprendere la carriera diplomatica. Lascia la moglie, due figli e la sorella Luisa.
La direzione del GIORNALE DIPLOMATICO, che aveva ottimi rapporti personali e di stima con Marco Nobili, è affranta per il dolore per questa improvvisa morte ed è molto vicina ai familiari ai quali esprime profonde condoglianze (DdM).