Per l'Instituto Cultural Ítalo Brasileiro è intervenuto Gabriele Frigerio. Pur non essendo comitato Dante, ICIB accoglie con favore la prospettiva di una federazione tra scuole d'italiano cui la Dante si propone di offrire servizi, assistenza e formazione.
Il segretario generale Alessandro Masi ha invece puntato sull'italiano di qualità: “Parlare bene significa pensare bene,” ha ricordato, “anche per costruire una ecologia della lingua cui la Dante dedica il progettoLe parole verdi. L'italiano si adatta a tutte le forme di pensiero: politico, scientifico, sociale, artistico, religioso, è infatti la lingua della Chiesa, scelta da Giovanni Paolo II e confermata da Papa Francesco. Con tante ragioni per sceglierla, se molto spesso si chiede perché studiarla: voi perché la studiereste?”.
Mario Giro, amministratore unico di Dante LAB, ha richiamato la complessità del momento attuale e ha parlato di lingua e cultura italiane che non si contrappongono alle altre, perché “l'italiano convive con le altre culture e questo è anche il suo grande valore geopolitico”.
Un colloquio sulla didattica e sul rapporto tra maestri e alunni, in forme inclusive, intergenerazionali e interculturali, è stato guidato da Barbara D'Annunzio, responsabile UO Didattica e formazione della Dante con Emanuela Vercalli (Reggio Children) e Alessandra Falconi (Centro Alberto Manzi).
Nel corso della mattina è stata proiettata la video intervista a María Kodama, realizzata dallo stesso Alessandro Masi e da Marco Gallo, direttore della Cattedra Pontificia di UCA, che lo ha presentato.
Il video si può rivedere su congresso.dante.global (2 ore e 57 minuti dall'inizio della registrazione).